Nel commentare a caldo la sentenza di condanna a trent’anni pronunciata dalla Corte d’Assise di Varese, i difensori di Emiliano Cerutti lo avevano annunciato: «Faremo ricorso in Appello».
E proprio nei giorni scorsi gli avvocati Paolo Bossie Marco Lacchin hanno depositato l’istanza e ora dovrà essere fissata la data della prima udienza.
Del resto, fin da subito i due legali hanno parlato di un processo indiziario, secondo loro privo della prova regina in grado di attribuire con certezza al loro assistito la responsabilità dell’omicidio dell’amico Roberto Colombo, disabile di 49 anni, sparito da casa in frazione Cariola nel settembre del 2013 e ritrovato cadavere 55 giorni dopo sepolto insieme al suo cane nel bosco, ucciso a colpi di pistola.
Per quel delitto Cerutti fu condannato nel febbraio scorso a ventisei anni e mezzo di carcere, più altri tre e mezzo la piantagione di marijuana ritenuta quasi certamente il movente del delitto.
Articolo completo sulla Prealpina del Lunedì del 25 luglio.