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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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La rivoluzione della piuma d'oca

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La rivoluzione della piuma d

Genio e creatività. Sono queste le armi segrete degli imprenditori italiani per combattere la crisi. E i varesini, naturalmente, non solo non si tirano indietro ma giocano da protagonisti assoluti a livello mondiale.
Nasce nel cuore del Varesotto, infatti, il brevetto internazionale destinato a rivoluzionare il mondo del tessile. La firma è Molina, la storica azienda di Cairate tra le prime cinque  in Europa per la lavorazione della piuma d’oca. La famiglia Molina, insieme  all’azienda Nipi di Chieti, ha creato il primo tessuto al mondo in piuma d’oca. Si chiama Thindown e si presenta come una  innovazione assoluta che ha già raccolto  ampi consensi internazionali sia a Milano Unica che a Homi.
«Pensi che oggi come oggi abbiamo un appuntamento al giorno con potenziali clienti», racconta con orgoglio Agostino Molina. E a chiamare gli uffici di Cairate è il mondo intero. Due esempi su tutti.

«Ci hanno contattato aziende che producono abiti da sposa - spiega ancora Molina - per le stole invernali delle future mogli. Ma anche  aziende  del mondo arabo: pensano alla creazione di vestaglie per hotel di lusso, da far trovare in camera ai clienti europei che spesso si lamentano per l’aria condizionata troppo alta».  
Basta questo per capire le potenzialità, ovviamente anche economiche, di questa nuova creazione. Dal punto di vista del business, del resto, i piani industriali parlano chiaro. Molina e Nipi hanno fatto una joint venture paritetica al 50% da cui è nata Npi per Molina, «perchè entrambe avevamo questa idea - spiega Molina - ma da sole non riuscivamo a concretizzarla. Così abbiamo unito la materia prima lavorata e la tecnologia di alto livello». Il business plan  parla di una previsione di 300mila metri  di tessuto per quest’anno con un fatturato previsto di 6 milioni di euro. Ma, nel 2020, i metri prodotti dovrebbero diventare tre milioni  con un fatturato di 50 milioni di euro.  
«Per noi questo progetto - spiega Molina - è senza dubbio uno stimolo per la crescita e la ricerca anche su trattamenti e nobilitazione tessile. La produzione del tessuto necessita di un impianto complesso e anche le piume devono avere delle caratteristiche specifiche».

Vale a dire dimensioni del fiocco, per esempio, e coesione molto bassa per evitare grumi. I vantaggi del tessuto, poi, sono innumerevoli: può essere tagliato liberamente, è naturale ed ecologico, offre opportunità illimitate di design e sviluppo, è disponibile in diversi spessori, permette infinite soluzioni stilistiche, elimina le fuoriuscite di piume dalle cuciture ed è isolante perfetto per capi sportivi, giacche, cappotti e felpe. Senza contare poi le infinite applicazioni anche al mondo casa.
Per Molina, dunque, giunta alla quinta generazione, con un fatturato di circa 28 milioni di euro in crescita e 80 dipendenti, si apre una strada tutta nuova destinata a consolidare ulteriormente il valore aziendale. Dietro, naturalmente, ci sono investimenti importanti «ma senza gli uomini non si fa nulla - sottolinea subito Agostino Molina - e, come diceva mio nonno, ci vogliono testa, fortuna e suole di scarpe consumate». E di strada ce n’è da percorrere.


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