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La mamma di Edoardo Baccin, il writer travolto da un treno cargo mentre decorava la fiancata di un convoglio, pretende «scuse pubbliche». Le vuole da chi, l’indomani della tragedia, derise suo figlio, anzi, da chi inneggiò ed esultò alla notizia della sua morte postando commenti insensibili, sarcastici e pure un po’ crudeli sul gruppo Facebook Varese sporcizia e degrado. Nei giorni scorsi la donna si è rivolta alla Digos di Varese per aggiungere la sua denuncia all’indagine che la polizia aveva già avviato, nei confronti di un utente varesino, per il reato di manifestazioni oltraggiose verso i defunti. Toccherà alla procura di Varese decidere se punire il gesto, dando così un segnale forte a chi abusa dei social network per infangare e insultare senza freni oppure far scivolare l’episodio nell’archiviazione.
Il dolore dei genitori e degli amici di Edo certo non sarà lenito da una sanzione, perché così è punito il capo d’accusa contestato, ma potrebbe comunque essere una sorta di ripristino della dignità del ventenne, definito - in poche parole - come un vandalo, un teppista meritevole di quel destino. Un concetto inaccettabile per chi amava Buso e ne conosceva il talento artistico, le doti grafiche, la genialità dei suoi tag e i lavori realizzati nell’alveo del rispetto delle norme, spesso spalla a spalla con il Comune. Buso venne risucchiato dal treno merci lo scorso 6 agosto, ad Arona, sotto gli occhi di un amico che quella notte era uscito con lui e con le bombolette spray. Nessuno dei due potè fare nulla per evitare l’investimento (la procura archiviò subito il fascicolo) e per il ventenne sommese non ci fu nulla da fare. Al di là dei commenti acidi del varesino, la commozione fu immensa e venne manifestata sia su internet sia con iniziative concrete. La settimana successiva Edoardo Baccin avrebbe festeggiato il compleanno. Gli innumerevoli amici e la sua fidanzata organizzarono un raduno per celebrare la sua memoria, inziando la murata che lo ricorderà per sempre, nel campo sportivo vicino alla biblioteca di via Marconi.