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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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C'è crisi. I salesiani licenziano

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La libreria Don Bosco

Chiamarla soltanto “libreria” è riduttivo. Luogo d’incontro, piuttosto, dove il semplice acquisto di libri si associa a uno scambio di idee che spesso travalica il freddo rapporto tra venditore e cliente. Anche per questo motivo, la notizia che la Don Bosco - all’angolo tra via Veratti e via Cesare Battisti -  starebbe per chiudere i battenti ha fatto in un attimo il giro della città. Non potrebbe essere altrimenti, dopo quarant’anni di servizio inappuntabile.
Le ragioni addotte dalla proprietà, l’Ispettorato Salesiano di Milano, non sembrano convincere del tutto: se è vero, infatti, che il negozio necessita di una ristrutturazione, a partire dalla infiltrazione di acqua piovana, inevitabile dopo quattro decenni di attività, è altrettanto vero che i costi relativi appaiono tutto sommato sostenibili. Dichiarazioni ufficiali non ce ne sono, ma basta guardare indietro di qualche mese per ricordare che analoghe chiusure hanno riguardato le librerie salesiane di Milano, in via Merchiorre Gioia e di Roma, nella centralissima via della Conciliazione.
Dunque, è più che altro un problema di esercizi economicamente non più insostenibili?

Anche questa sembra una motivazione debole, dal momento che - almeno nel caso varesino - i clienti ci sono, parecchi fedelissimi da anni. Insomma il rischio che scompaia un altro negozio storico, c’è. Con una particolarità unica: la Don Bosco non vende solo libri, ma anche particole, incenso, vino da messa, foglietti con le letture domenicali e tutto quanto utile alla celebrazione eucaristica. In molti (anche qualche movimento ecclesiale pronto a raccogliere firme di protesta) si chiedono in che misura la Chiesa si stia interessando al problema, uno dei primi su cui il nuovo prevosto monsignor Luigi Panighetti potrebbe esprimere la propria opinione: a parte la Libreria Ambrosiana in galleria Manzoni (ma anche qui corrono voci di crisi), con la chiusura sparirebbe ogni traccia di libreria cattolica a Varese.
L’appello è lanciato, osiamo dire anche a nome delle tre dipendenti (che però si limitano a confermare la fine attività per il 31 dicembre prossimo e conseguente licenziamento): trovare chi (privato o associazione) metta a disposizione anche solo due locali, dotati però di un indispensabile magazzino.


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