Con un figlioletto, chi vuoi che mi controlli? Deve avere pensato così la donna che sabato 26 ha tentato di portare in carcere della droga al suo uomo. La donna, 30 anni, residente in uno dei comuni più vicini al capoluogo, ha pensato di poter tranquillamente portare sostanza stupefacente ai Miogni, magari consegnandola al marito.
D’altronde, con un bimbo piccolo, di nemmeno due anni, al seguito, la signora deve aver pensato che tutta l’attenzione sarebbe stata sul piccolo, che una mamma con il figlioletto mai avrebbe tentato di portare della droga in carcere. E invece non è andata così. I controlli sono costanti tra le persone che hanno diritto di parlare con i propri cari detenuti nella casa circondariale di via Felicita Morandi. E sono scattati puntuali sabato mattina. E dal controllo è venuta fuori la verità. La donna era nervosa perché aveva addosso qualche grammo di marijuana. Non l’aveva nemmeno nascosta bene. La droga non era nascosta nella biancheria intima, modalità spesso utilizzata, ma semplicemente infilata nella tasca dei pantaloni. Un pezzetto nascosto così, senza involucro, nella piccola tasca-occhiello dei jeans. Uno spazio esiguo: il rigonfiamento determinato dalla presenza del pezzetto di marijuana è stato subito notato. La donna è stata fermata e denunciata. Ha provato a difendersi, giustificando in modo confuso il possesso di droga. Gl agenti della Polizia penitenziaria hanno dunque gestito di estendere i controlli anche nell’abitazione della donna. Non è emerso però nulla di illegale, non c’era altra droga, né custodita né nascosta, tra le pareti dell’abitazione.
Il marito della donna, che è stata denunciata a piede libero per detenzione di sostanza stupefacente. è detenuto ai Miogni per reati collegati alla droga e dovrà scontare una pena di un paio d’anni.
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Droga al compagno detenuto
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