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Pedemontana, stop dalle banche

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Pedemontana, stop dalle banche

Le banche non finanziano Pedemontana: nessun istituto di credito ha partecipato alla gara che avrebbe permesso alle casse di Autostrada Pedemontana Lombarda di prendere ossigeno. E forse con un intervento di Regione Lombardia le tangenziali di Varese e Como  potrebbero godere di una proroga del periodo di gratuità sino alla fine del 2015.
Nel bando che è andato deserto, Autostrada Pedemontana chiedeva 200 milioni di euro per la copertura del prestito ponte che scadrà il 31 gennaio 2016, oltre alle risorse per completare l’opera.  Dario Balotta, responsabile regionale dei trasporti di Legambiente, denuncia: «Il bando di gara era scaduto lo scorso 15 settembre, c’è poi stata una proroga andata deserta. Questo è un altro segnale negativo su cui dobbiamo riflettere: se persino gli istituti di credito non credono nella Pedemontana vuol dire che ritengono il progetto vecchio, troppo costoso e non profittevole», continua l’esponente del Cigno verde.

«Venerdì 25 settembre è scaduta la gara per il finanziamento di Pedemontana senza che nessuna banca abbia fatto un’offerta. Si trattava di racimolare i soldi per i lotti B2 e C ed eventualmente D e, ora, non si sa dove trovarli. I costi aumentano esponenzialmente e, dopo l’esperienza di Brebemi, nessuno ha più la certezza che il capitale investito rientri dai ricavi dei pedaggi».

E sul tema del pedaggio che tocca da vicino anche la provincia di Varese il dibattito è ancora aperto: i Comuni toccati dal passaggio della tangenzialina da Gazzada a Lozza hanno protestato da subito. «Pedaggi che il territorio non vuole pagare come dimostrano le proteste dei Comuni di Como e Varese che hanno ottenuto l’esenzione sulle tangenziali della Pedemontana e probabilmente sarà concessa una proroga. Sotto questo profilo la politica regionale si rivela molto debole: gli amministratori del Pirellone sono propensi ad accogliere le spinte che arrivano dal basso. Questo condiziona le entrate che permetterebbero a Pedemontana di finanziarsi: queste manovre mettono a rischio il profitto dei gestori».
Tornando sul tema del finanziamento per la realizzazione dell’opera, Balotta preme sul tema della sfiducia degli istituti di credito: «Nemmeno le banche socie di Pedemontana come Banca Intesa, Ubi e Bcc si sono rese disponibili. Ricordo che anche Banca Intesa nella sua ultima assemblea degli azionisti ha già detto di volersi ritirare tutte le sue partecipazioni autostradali entro il 2017 (tra cui anche Brebemi e Alitalia, ndr)».

Così l’esponente del Cigno verde torna alla carica: «Sarebbe meglio che la Regione ostentasse meno certezze sul completamento di Pedemontana e prendesse atto che le condizioni per proseguire con il vecchio faraonico progetto non ci sono più. Serve una alternativa soft di ridimensionamento del progetto come viene chiesto non da Legambiente ma dalle leggi del mercato».


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