Non ci fu occupazione abusiva né resistenza a pubblico ufficiale. E per quanto riguarda i danneggiamenti, il proprietario della villetta Piovra ritirò le querele e così anche quel reato è caduto nel nulla. Tutti assolti i diciassette anarchici del Telos per l’assalto alla casa disabitata di via Monte Generoso, che risale al 13 luglio del 2012.
Lo ha deciso il giudice Rossella Ferrazzi, che ha comunque condannato a un mese due ragazze ventiquattrenni per oltraggio a pubblico ufficiale e a otto mesi un ventitreenne che rispondeva di false generalità e che in aula, prima che il giudice si ritirasse in camera di consiglio, ha voluto rilasciare spontanee dichiarazioni: «Non era mia intenzione fornire dati falsi, credo che nella concitazione ci sia stato piuttosto un malinteso».
Infatti gli avvocati Elio Giannangeli e Gabriele Fuga stanno già meditando di presentare ricorso in appello.
L’episodio si inserisce nel clima di quel periodo caratterizzato da frequenti manifestazioni dei centri sociali, sempre impegnati a prendere posizioni contro gli squilibri sociali e i disagi dei ceti più deboli. Il tema caldo era la carenza di abitazioni e tra gli imputati c’era pure qualcuno che viveva il problema sulla propria pelle. Sta di fatto che il gruppo decise di impossessarsi della villa che da tempo era disabitata.
Arrivarono in massa i carabinieri e anche la polizia, una trentina di anarchici venne sgomberata, tre di loro invece si arrampicarono sul tetto e lì rimasero per tutta notte fino a mezzogiorno dell’indomani grazie all’intervento di un colonnello che riuscì a farli rinsavire e a tornare con i piedi per terra.
Le forze dell’ordine identificarono il gruppo e poi il pubblico ministero Francesca Parola svolse gli accertamenti e poi vennero decisi i rinvii a giudizio. Ora a distanza di tre anni la vicenda è conclusa ridimensionandosi notevolmente, almeno in primo grado. Trenta giorni per conoscere le motivazioni della sentenza.
↧
Anarchici sul tetto. Assolti
↧