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Prima cappella, riecco il parcheggio

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Prima cappella, riecco il parcheggio

Il parcheggio della Prima Cappella è tornato al centro dell’attività amministrativa. Non che fosse finito nel dimenticatoio - non potrebbe - ma da settimane, anzi mesi non figurava all’ordine del giorno di sedute della giunta  o commissioni consiliari. Ci è tornato martedì 29: il sindaco Attilio Fontana, il suo vice Mauro Morello e gli assessori hanno discusso del progetto, o meglio delle decisioni da assumere a breve o medio termine. Sì perché la prospettiva del parcheggio, già definita e con tanto di gara d’appalto aggiudicata, si era arenata un anno fa con l’apertura di un’inchiesta, da parte della magistratura, sui potenziali danni ambientali della struttura e sulla delibera assunta dal Parco del Campo dei Fiori in merito all’acquisizione del terreno (privato) dove insediare appunto il nuovo park. Impasse dunque. Obbligata. Poi, c’è stato un passaggio non da poco: la Procura ha chiesto l’archiviazione; non ci sarebbero insomma reati. A questo punto, per chiudere il cerchio giudiziario, manca il pronunciamento del Gup. E allora che fare? Aspettare, ancora, la chiusura dell’inchiesta o rompere gli indugi, firmare il contratto con l’impresa vincitrice dell’appalto (Finteco Srl) e programmare l’inizio del cantiere. Dalla giunta, chiamata a dare un atto di indirizzo, non è uscita una decisione definitiva. Ma una decisione sì: trovarsi al tavolo dell’accordo di programma, cui siedono i quattro enti sottoscrittori del progetto (Comune di Varese, Regione, Provincia e Parco del Campo dei Fiori), per stabilire appunto se attendere la fine dell’inchiesta o muoversi subito. E parallelamente sollecitare la segretaria tecnica - formata appunto dai dirigenti e dai tecnici dei quattro enti - a fornire un quadro delle possibili soluzioni e delle relative conseguenze. Il vicesindaco Morello non ha voluto sbilanciarsi, limitandosi a confermare che la questione verrà affrontata nel comitato dell’accordo di programma  e che si attendono valutazioni dalla segreteria tecnica. Ma come stanno le cose? Che non ci sarebbe la volontà  - la stessa Provincia, con il presidente Gunnar Vincenzi, nell’ultima riunione, del marzo scorso, aveva chiesto di attendere la fine dell’inchiesta - di forzare i tempi rispetto a quelli della giustizia; dall’altro lato, però, bisogna trovare una soluzione con l’impresa che da un anno attende di firmare il contratto e fare il parcheggio. La stessa impresa, rimasta cauta finora, potrebbe ora puntare i piedi e intimare la firma dell’impegno a brevissimo (ventilando in caso contrario una richiesta di risarcimento danni). Altro enigma: si sta insinuando, se non tutti in uno o due degli enti dell’accordo di programma, l’idea di abbandonare definitivamente la costruzione del parcheggio su quel terreno (in via del Santuario, sull’ultimo tornante prima dell’arco delle Cappelle), puntando magari su una zona alternativa, ovvero piazzale Montanari o addirittura l’area, giù, a ridosso della stazione di valle della funicolare? Non è da escludere che qualcuno ci stia seriamente pensando. Ma le implicazioni, e qui entra in gioco la segreteria tecnica che deve chiarire tutti i possibili scenari, non sarebbero così lievi: costo buttato via della progettazione in via del Santuario, pagamento comunque dell’impresa per il 10% di un’opera che non costruirà. Per questi motivi, è necessario che tutti i quattro enti si incontrino e si mettano d’accordo. Il progetto del parcheggio - più volte limitato per rendere minimo l’impatto ambientale - costerebbe circa due milioni e 800mila euro. E la spesa sarebbe così distribuita: 49% a carico della Regione, 40% del Comune, 10% ella Provincia, 1% del Parco del Campo dei Fiori.


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