Insulti, minacce e botte durante la convivenza, molestie e intimidazioni alla fine della relazione: questi in sintesi i motivi che hanno indotto i poliziotti del Commissariato di Busto Arsizio a denunciare un trentenne bustoco per atti persecutori e maltrattamenti. Così la Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha potuto chiedere e ottenere dal gip, nei confronti dell'uomo, la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
La vicenda è venuta alla luce la scorsa estate, quando una Volante del Commissariato è intervenuta nell'abitazione di una donna che, spaventata, lamentava che l’ex convivente stava cercando di entrare con la forza a casa sua dopo averle inviato messaggi minacciosi.
La pattuglia, in effetti, trovò l’uomo nascosto nel cortile condominiale e lo fece allontanare. Nei giorni successivi la vittima raccontò le proprie vicissitudini con quello che, per alcuni anni, era stato il suo convivente. Una relazione interrotta proprio per le continue aggressioni verbali e fisiche da parte dell’uomo, spinto da una cieca e irrefrenabile gelosia. Anche dopo la rottura del rapporto, tuttavia, l’uomo non si era rassegnato e aveva iniziato a perseguitare l'ex, gettandola in uno stato di costante ansia e paura tanto da farle temere per l’incolumità propria e dei suoi cari. Il provvedimento che il gip ha adottato, e che è stato notificato sabato 31 ottobre, impone all’indagato di non avvicinarsi a tutti i luoghi frequentati dalla vittima.
Altro servizio sulla Prealpina di mercoledì 3 novembre.