Alla Mascioni non sarà licenziato nessuno. Per lo meno fino a giugno 2016. Ciò non significa che con un colpo di spugna vengano cancellati i 150 esuberi annunciati qualche settimana fa dai nuovi proprietari di Phi, ma gli spagnoli non potranno lasciare a casa nessuno in modo unilaterale. Sarà aperta una procedura di mobilità esclusivamente per prepensionamenti oppure uscite volontarie. Non solo. Per i prossimi dodici mesi i dipendenti saranno messi in cassa integrazione straordinaria.
E’ una vera e propria svolta quella che si è realizzata nella giornata di giovedì 5 nella sede dell’Unione Industriali della provincia di Varese. Il management aziendale - con i rappresentanti della nuova proprietà - hanno incontrato per la seconda volta i rappresentanti sindacali - Ermanno Donghi (Cgil), Ernesto Raffaele (Cgil) Pietro Apadula (Cisl) e Antonio Parisi (Uil) - e hanno messo nero su bianco una intesa che dà nuova speranza ai 320 dipendenti Mascioni e che scongiura un impatto sociale pesantissimo, grazie al congelamento dei licenziamenti. Un incontro fiume, iniziato in mattinata e terminato nel tardo pomeriggio, impostato però fin da subito sul dialogo costruttivo. E i risultati sono arrivati.
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Mascioni, c'è l'accordo
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