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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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'Varese cambi guida'

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(Blitz)

L’opera più brutta in città, quella che potendo demolirebbe senza esitazioni?

Giampaolo Zoppini, l'assessore alla viabilità che nel 1989 rivoluzionò il traffico cittadino con l'istituzione del ring del centro, ci pensa qualche secondo e poi indica l’edificio della banca, l’ex cassa ri risparmio, in piazza San Vittore.

«È un nonsenso, spezza la zona pedonale». Da ultimo: gli anni ‘70 e ‘80 sono visti oggi  come il periodo della smisurata cementificazione di Varese, con scelte urbanistiche discutibili.

«E pensate che prima, la previsione era di costruire per una città da 300.000 abitanti. Noi, dimezzammo l’ipotesi di pianificazione».

Risale al 1989 l’ultima grande rivoluzione del traffico a  Varese. Porta la firma di Giampaolo Zoppini, allora assessore socialista alla Viabilità. Furono creati il ring di via Copelli, la pedonalizzazione attorno alla basilica di San Vittore, la corsia del bus che attraversa il centro. E altro. Un’operazione ambiziosa che all’inizio incontrò forti resistenze,  dentro e fuori Palazzo Estense: politicamente, la corrente montoliana, di cui faceva parte Zoppini, dovette convincere l’altra corrente socialista, quella bronziana, che era a dir poco scettica; in città, erano soprattutto i commercianti a storcere il naso. Fu trovato l’accordo con la segreteria della Dc. E la rivoluzione partì. Oggi, si può dire: benedetto che sia andata così. Funziona.

Zoppini, professionista di pianificazioni urbanistiche e soprattutto della costruzione di impianti sportivi, ricorda con simpatia quegli anni. È passato un quarto di secolo; dopo arrivò l’era leghista. E alcuni progetti che ora vengono lanciati o realizzati, già appartenevano alla sua “generazione amministrativa”. Forse non tutti sanno che la recente chiusura al traffico del comparto formato da piazza Giovine Italia e le vie Donizetti e Rossini era già prevista nella rivoluzione dell’89 e rimase incompiuta «per una mediazione con i commercianti».

Zoppini è stato consigliere comunale dal 1964 al ‘70, presidente di Circoscrizione dal 1976 all’85, poi ancora consigliere comunale e quindi assessore dall’88; fu chiamato poi nella cosiddetta giunta dei 13 giorni. Da allora non fa più politica attiva.

«Sono solo iscritto al Pd». Ma attento osservatore. Piazza Repubblica?

«Buona l’idea della riqualificazione, così come la sistemazione della caserma per inserirvi attività e servizi. Mi lascia perplesso la demolizione dell’ex collegio Sant’Ambrogio: non dimentichiamo che è un pezzo della storia di Varese. In ogni caso, la prospettiva di fondo è valida, se non altro perché da tanti anni non viene fatto niente a Varese».

E il teatro stabile?

«Speriamo che venga fatto. Doveva essere realizzato a suo tempo nell’ambito della costruzione del parcheggio di piazza Repubblica. Ma non è avvenuto».

Zoppini nutre un po’ di scetticismo sull’investimento privato che dovrebbe finanziare appunto il nuovo teatro in cambio di un complesso residenziale. Il momento non è così favorevole. «E abbiamo visto com’è andata col palaghiaccio».

Con il recupero dell’ex Malerba verrà costruito un collegamento diretto tra la bretella dell’Autolaghi e viale Europa. «Finalmente. Anche quest’opera faceva parte di un progetto che risale ai nostri tempi. E che prevedeva anche il prolungamento poi di viale Europa fino a Casciago. Senza questa seconda opera, si rischia l’intoppo a Casbeno».

Zoppini parla quindi di occasioni perse, in questi anni, dalla città. Una su tutte: i Mondiali di ciclismo «che hanno portato solo o quasi nuovi alberghi». E invece «erano l’occasione, per esempio, per allargare il ponticello di via Giordani, creare poco più avanti un parcheggio e ottenere dalle Ferrovie Nord una fermata del treno lì. Avremmo avuto grandi vantaggi. Anche nell’ottica della realizzazione del campo scuola a Calcinate degli Orrigoni».

E il progetto, ora al palo, del nuovo parcheggio alla Prima Cappella?

«Sono contrario perché non ha senso farlo lì, perlopiù in curva. Un parcheggio serve ma nella zona della stazione di valle della funicolare o, in alternativa, come era stato peraltro ventilato in passato, sotto piazzale Montanari».


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