Quando le famiglie si sfasciano, ogni pretesto è buono per farsi la guerra. Spesso le armi più efficaci sono i figli, ma c’è pure chi tira di mezzo gli animali domestici.
«È mio», «è tuo», «il microchip è intestato a te ma l’ho pagato io». È un classico. Ma la vicenda di cui si è occupato il pubblico ministero Maria Cardellicchio è andata davvero oltre. I due ex sono arrivati alle mani per i loro pitbull, coinvolgendo pure i nuovi rispettivi compagni. Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha chiuso le indagini, ora bisognerà attendere per sapere per chi il pm chiederà il rinvio a giudizio: gli inadgati - difesi dagli avvocati Stefania Gagni e Riccardo Gussoni - hanno infatti ancora venti giorni per farsi interrogare e quindi per chiarire la propria posizione.
L’episodio risale a ottobre del 2013, nel clou di una separazione particolarmente difficile. Anche sul fronte dell’affidamento di un pittbull e di altri quattro zampe, che entrambi rivendicavano con il partecipe sostegno dei rispettivi partner, altrettanto amanti degli animali. Così un pomeriggio, il marito "caricò" in macchina la fidanzata e partì agguerritissimo alla volta dell’abitazione della moglie, che nel frattempo conviveva con l’uomo che poi ha sposato in seconde nozze.
Articolo completo sulla Prealpina di giovedì 13 agosto.