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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Battaglia ai “pirati” del lago

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Battaglia ai “pirati” del lago

Sono tre le modalità di pesca, anzi di furto, di violazione dell’ambiente, di reato, utilizzate dai pescatori di frodo sul Lago di Varese. Le reti a maglie larghe, così che si pesca tutto quello che è possibile, carassi e carpe soprattutto, che poi vengono venduti sui mercati milanesi sopratutto tra gli stranieri. L’elettrostorditore: una sorta di scossa elettrica che porta a galla i pesci tramortiti. Le pertiche che distruggono l’ecosistema della deposizione delle uova e consentono di “rapire” le femnmine e la “legnola”, una sorta di cavo che viene depositato sul fondo ed è costellato da ami ed esche e consente di fare una buona pesca. La descrizione, dettagliata, di quanto avviene nel “nostro” lago è raccontata dagli appassionati di carpfishing, modalità di pesca sportiva sempre più diffusa sulle sponde del bacino lacustre varesino e caratterizzata dalla sosta per molte ore a riva (spesso intere notti e oltre, quindi con attrezzature da campeggio) e dalla liberazione delle carpe catturate e quindi rilasciate dopo una bella foto ricordo.

«I carpisti hanno il massimo rispetto per l’ambiente, segnalano immondizia lasciata ovunque da chi svolge attività di bracconaggio e da chi realizza capanni per cacciatori abusivi, mentre ovviamente sul nostro lago vi sono anche quelli legali e da chi utilizza le darsene senza averne il permesso, siamo le sentinelle del lago», dice un carpista molto conosciuto Claudio Marussi. Le sue segnalazioni sono arrivate agli attivisti del Movimento 5 stelle, di Varese, tra cui Johnny “Calamaro” Di Gennaro (anch’egli appassionato di questa disciplina) e Giovanni De Stefano.

«Il lago di Varese è terra di nessuno, anzi è terra di conquista del bracconaggio, anche e soprattutto quello ittico», dice De Stefano. «Le segnalazioni si ripetono, il lago viene impoverito, nessuno controlla più o comunque i controlli sono ridotti all’osso da quando la Provincia ha perduto gran parte delle competenze o del denaro necessario alla sorveglianza». I pescatori di frodo arrivano di notte, scaricano addirittura gommoni portati da camion, saccheggiano il lago. Non c’è solo la presenza dei pirati del lago, vi è lo storico e apparentemente irrisolvibile problema degli scarichi abusivi e della necessità di una “rete” di collettazione e di un sistema di impianti che sia al passo con il peso antropico e urbanistico del territorio: con case, industrie e numero di abitanti.

«Tempo fa abbiamo fatto una prova e proposto l’utilizzo di droni per l’individuazione degli scarichi abusivi nel lago, perché vi è anche questo problema enorme e abbiamo fatto, ma sul un altro lago, alcune prove, sarebbe davvero importante mappare gli scarichi del lago di Varese - continua De Stefano -. Basti pensare che in alcuni punti sono stati rifatti muretti e rive e incapsulati, letteralmente, quelli che sono scarichi abusivi. I comuni - dicono gli attivisti pentastellati - dovrebbero avere il dovere di conoscere le situazioni e di perseguire chi commette reati ambientali». A denunciare lo stato di salute pessimo del lago è spesso, tra i grillini, l’esperto di ambiente Roberto Cenci. «Noi siamo semplici attivisti o simpatizanti ma siamo varesini nati e cresciuti su questo lago e a vedere come è ridotto e quanti occhi si chiudono rispetto alla situazione, stiamo male».


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