«Le cooperative non entrano a Malpensa», gridavano i sindacati soltanto una settimana fa durante il presidio organizzato all’interno del T1. E le cooperative non entreranno. Due mesi di estenuante lotta sindacale consegnano al fronte compatto delle sette sigle (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cub e Flai) una vittoria sorprendente e a tratti insperata. Ags, l’azienda che gestirà dalL’1 dicembre i servizi sottobordo per conto di Ryanair, «svolgerà l’intera filiera dell’handling senza ricorso a subappalto».
è questo il passaggio cruciale del verbale d’accordo siglatolunedì 23 novembre dopo tre ore di trattative che si sono svolte all’interno della palazzina Enac. Alpina, ovvero la cooperativa a cui si sarebbe dovuta affidare Ags per gestire una parte di attività, resterà dunque fuori da Malpensa.
Ags ha deciso di cambiare direzione a fronte della disponibilità delle organizzazioni sindacali a «rinviare, relativamente alla fase di start up dell’attività, la verifica prevista dal contratto nazionale del trasporto aereo, sezione handlers, riferita alla percentuale prevista tra dipendenti a tempo pieno e parziale, attraverso l’utilizzo delle tipologie di part-time previste dal contratto nazionale».
Una concessione che non è nulla rispetto all’obiettivo raggiunto, ovvero evitare che il mondo della cooperazione entrasse in piazzale, ai check in, alla zona di carico e scarico bagagli.
«Abbiamo spiegato ampiamente come la gestione degli ultimi anni di situazioni molto complicate sommate a questo evento dirompente avrebbe portato a una situazione di tensione sociale elevata e difficilmente governabile», scrivono in una nota congiunta diramata al termine dell’incontro i sindacati.
Era stato Aldo Pignataro(Usb) durante la manifestazione di settimana scorsa a spiegare la differenza sostanziale tra dipendente e socio di cooperativa, già vista in moltissimi altri settori fuori dall’aeroporto innescando una spirale al ribasso di diritti e retribuzione: «è la duttilità con cui il personale può essere utilizzato, fino a trasformarlo in una sorta di lavoro a chiamata che va a discapito della qualità e del reddito e che per noi è inaccettabile».
I sindacati definiscono l’incontro di lunedì «fondamentale per iniziare a sancire i principi che da tempo portiamo avanti, ma l’impegno non si può fermare qui. Gli enti preposti non devono pensare di aver assolto il loro compito, anzi devono portare avanti le nostre istanze perché il pericolo del dumping sociale non è scongiurato. Ringraziamo tutti i lavoratori che si sono uniti nella mobilitazione che ha creato le premesse per questo importante risultato».
Raggianti all’uscita da Enac i protagonisti della trattativa. Tra loro Luigi Tripodi (Uil trasporti): «Abbiamo evitato di immettere nel circuito un elemento che avrebbe stravolto il delicato equilibrio raggiunto in anni di lavoro».
Renzo Canavesi (Cub) punta invece sull’unità sindacale ritrovata: «Questa è la dimostrazione di cosa posiamo fare se ci muoviamo tutti insieme. Senza cooperative, ora anche Ryanair è la benvenuta a Malpensa.