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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Arpa, torna l’allarme smog

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Arpa, torna l’allarme smog

La mappa della Lombardia è monopolizzata da bandierine rosse e viola. Che nel linguaggio dell’Arpa (l’agenzia regionale di protezione dell’ambiente) significano smog. Le condizioni climatiche delle ultime settimane hanno dato infatti un’impennata al famigerato Pm 10, l’inquinante di stagione. Poco vento, zero pioggia e inversione termica che schiaccia al suolo le polveri: il mix è servito. Ed ecco allora spuntare tante bandierine rosse, che indicano il superamento della soglia dei 75 microgrammi per metro cubo e diverse viola, che equivalgono allo sfondamento dei cento.

E Varese? Non è messa bene: l’ultimo dato disponibile, quello comunicato venerdì 4 e relativo al giorno precedente, dice 80 microgrammi per metro. Nuovo campanello d’allarme, dunque, in questo tardo autunno. Anche se finora, nonostante le condizioni purtroppo favorevoli, la concentrazione delle polveri sottili era rimasta sempre sotto il limite di allarme. Ecco la sequenza di valori rilevati dalla centralina di via Copelli dall’inizio della scorsa settimana: 22 microgrammi per metro cubo; 29; 49; 28; 24; 43; 54; 37; 48, 87. E poi un nuovo superamento. Concentrazione di pm10 alta, ma ben inferiore alle città lombarde che fanno registrare i picchi: Milano (centralina zona Città studi) 95, Monza 98, Bergamo 100. E Como? Malissimo in centro: 130 microgrammi per metro cubo, quindi il top su scala regionale. Questo per ciò che riguarda i capoluoghi. Tra le città, spicca Gallarate: 126 microgrammi. Sempre l’Arpa, non prevede nulla di buono per i prossimi giorni: «Sino a domenica condizioni atmosferiche diffusione da favorevoli a molto favorevoli all’accumulo di inquinanti». E quindi c’è il rischio, anche a Varese se le polveri non dovessero dissolversi, di dover ricorrere a misure drastiche, sia sul fronte della viabilità, sia su quello delle caldaie. La Regione impone infatti, già dopo i primi superamenti della soglia dei 50, di limitare il traffico e abbassare le temperature nelle case, nei negozi e nelle fabbriche. Quali sono le possibili contromisure in materia di viabilità? Quelle “classiche”: targhe alterne e chiusure del centro. Varese, tra l’altro, ha ancora in vigore un’ordinanza comunale che, per evitare dispersione di calore e quindi consumo di caldaie, impone ai negozi di tenere le porte chiuse.

E sul discorso inquinamento da auto, il capoluogo sperimenta da quest’anno un blocco già adottato in altre città: dal 15 ottobre al 15 aprile, non possono viaggiare nei giorni feriali (dalle 7 alle ore 19) i vecchi veicoli e più precisamente i motori benzina euro 0 e quelli diesel euro 0, 1 e 2.


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