Questa è la storia di soldati italiani che hanno servito la Patria, gli Imi (Internati Militari Italiani), ma il cui sacrificio è stato dimenticato. E che, in molti casi, riposano a migliaia di chilometri da casa, senza che lo Stato si sia mai preso la briga di farli rientrare a sue spese.
«Tanti giacciono ancora in una terra che non è la loro, in un cimitero in cui i loro parenti, quelli che rimangono, non possono portare neanche un fiore», dice Maria Mascetti, la figlia dell’alpino Renè Luigi Mascetti, nato a Turro di Monvalle, morto a 34 anni sotto un bombardamento alleato a Friedrichshafen, sul lago di Costanza: è stato il sindaco di Monvalle Franco Oregioni, a ritrovare le tracce dei poveri resti di Renè in un cimitero tedesco. E la figlia a riportarlo a casa a sue spese: 2.300 euro per la precisione), «per dargli sepoltura, finalmente per sempre, a casa sua, accanto a sua moglie. E senza aiuti di Stato».
Servizio sulla Prealpina di mercoledì 9 dicembre.