Prosegue l’offensiva del consigliere comunale di Movimento libero, Alessio Nicoletti, contro l’indisciplina dei ciclisti. Nei giorni scorsi, il primo atto: l’ex assessore aveva chiesto maggiore severità da parte della polizia locale nei confronti degli sportivi che pedalano in gruppo, affiancati, violando così le norme del codice della strada.
Ora, il secondo atto: il bilancio delle contravvenzioni.
«Nel 2014 sono state 45.175, di cui solo 15 riferibili a velocipedi, le sanzioni elevate dalla Polizia Locale di Varese per infrazioni al codice della strada. Nei primi sette mesi del 2015 sono state 28.470, di cui 7 riferibili a velocipedi».
La sproporzione, secondo Nicoletti, è evidente. Certo, le auto sono molte, infinitamente di più delle bici, ma anche il rapporto sulle sanzioni è sorprendente. Solo sette, in sette mesi, a carico di ciclisti.
«Non è una crociata contro chi usa la bici, ci mancherebbe - precisa Nicoletti -, ma il codice della strada deve essere applicato a tutti». E quindi: quando sgarrano i ciclisti, multa come agli automobilisti.
«La nostra richiesta di multare i cicloamatori maleducati, che non rispettano le norme del codice della strada, ha avuto un enorme riscontro nell’opinione pubblica varesina» osserva ancora l’esponente di Movimento libero, riferendosi all’eco avuto dalla sua presa di posizione sul nostro giornale e ai commenti ricevuti su Facebook.
«Le regole valgono per tutti: automobilisti, ciclisti e pedoni. Abbiamo chiesto solo, e anche i numeri lo dimostrano, un maggiore controllo sui cicloamatori indisciplinati, ricordando semplicemente che il Ministero dei Trasporti, con il parere numero 4447 del primo agosto del 2012, ha chiarito che sono fuori legge i gruppi di ciclisti in tenuta sportiva che circolano affiancati sulle strade carrabili con biciclette da corsa e mountain bike senza dispositivi di segnalazione visiva e campanelli».
«Inoltre - aggiunge - i ciclisti, in caso di strade aperte al traffico, devono anche procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due e quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro. Ci pare solo una richiesta di buon senso che, per fortuna, sembra essere condivisa dalla maggioranza della cittadini, ciclisti educati e non».
E su Facebook, dove Nicoletti ha ricevuto appunto numerosi commenti, la maggioranza a suo favore, ne spicca uno (eloquente) di dissenso: «Pensa a pedalare un po’ che ti farebbe bene... ».