X Factor? «Il Tavernello della musica». A definirlo così è Max De Aloe, direttore e fondatore ventun anni fa del centro espressione musicale di via Pasubio, nonché armonicista tra i più apprezzati del panorama jazz internazionale. Lo spettacolo che anche quest’anno ha fatto segnare alti ascolti televisivi non è nient’altro che «un carrozzone» utile «per vendere gli spazi pubblicitari». Apriti cielo, si ribelleranno tutti i fans di questo format diventato così famoso nel mondo, tanto da attirare per la serata finale italiana al Forum nientemeno che i Coldplay. S’indigneranno quelli che - soprattutto i ragazzi - non si sono persi una puntata dello spettacolo e hanno proseguito a parlarne e a godersi le repliche su internet. Ma la musica è proprio questo? «La nostra - spiega De Aloe - è un’idea diametralmente opposta a quella di X Factor. Questo non ci farà una buona pubblicità in questo momento storico, ma è così».
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