C’è chi la prende sul ridere, non potendo fare altro: «Negli ultimi mesi, grazie agli scarafaggi, abbiamo fatto un sacco di pigiama party: tutti svegli nel cuore della notte per eliminarli dalle cucine oppure giù nell’ingresso del condominio». C’è chi disegna scenari da film horror: «Ho trovato scarafaggi anche dentro il frigorifero e addirittura nella lavatrice: aprivo, alla fine del ciclo di lavaggio, ed erano dentro, ancora vivi, pronti a scappare e a scomparire». E c’è chi ha studiato ed è diventato quasi un esperto, e parla di sacchi di uova, di durata della vita media delle blatte, dei prodotti migliori per eliminarle e dei rischi correlati per la salute umana.
Benvenuti nel condominio Aler al numero 8 di via Anna Frank, sulla collina del Montello. Dove negli ultimi mesi la scala A - otto famiglie - ha subìto una vera e propria infestazione e ha dovuto fare i conti con la presenza di migliaia e migliaia di scarafaggi senza l’aiuto di nessuno, dato che l’Aler, padrona degli alloggi, non è intervenuta, nonostante in un primo momento avesse detto ai residenti di rivolgersi all’ufficio manutenzioni, e non è intervenuta neppure l’Asl, che si è limitata ad approvare il prodotto scelto dal disinfestatore condominiale, un residente che si è messo al lavoro nel tentativo fai-da-te di arginare l’invasione.
«Ora - spiega una delegazione di residenti - la situazione, anche per motivi climatici, è risolta al 90 per cento, ma non vorremmo che la prossima primavera il problema si ripresentasse allo stesso modo o anche in modo peggiore, dato che non sappiamo dove sono le uova e dato che c’è un solaio in comune con la scala B».