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Direttori generali, la resa dei conti

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Direttori generali, la resa dei conti

Previsioni se ne possono fare a bizzeffe, ma per il momento non ci sono certezze. Sulle nomine dei quaranta manager della Sanità lombarda si saprà qualcosa di definitivo entro fine settimana, anche se non è escluso un rinvio di qualche giorno per sistemare caselle che, a ieri, non erano al loro posto.

Certo, il lavoro di Roberto Maroni, che avrà l’ultima parola sulla futura geografia dirigenziale di Asst e Ats, è facilitato dalla short-list uscita dal quizzone a cui si sono dovuti sottoporre i candidati alla guida di ospedali e nuove agenzie di tutela della salute.

Un elenco di cento nomi scelti in base al merito e, quindi, affrancati dalle spinte dei partiti. Ma pure un elenco dal quale è rimasta esclusa la metà dei direttori generali uscenti, suscitando pesanti reazioni, fino al punto da indurre alcuni dei bocciati a presentare ricorso.

Altri invece, come Armando Gozzini, dg di Busto Arsizio che non ha superato il test psico-attitudinale, sperano in un ripescaggio sulla base dei titoli di merito gestionali acquisiti negli ultimi anni. E in campo c’è la politica, manco a dirlo. La politica che cerca comunque un equilibrio nella suddivisione dei manager, a cominciare da Forza Italia che, dopo l’esito della selezione di dieci giorni fa, rischia di essere in deficit di rappresentanza ai vertici della sanità regionale. Un pasticcio, insomma, che sta impegnando i rappresentanti del centrodestra a Palazzo Lombardia in una serie di riunioni (per Forza Italia sta trattando Alberto Zangrillo, scelto da Silvio Berlusconicome responsabile della Sanità del partito). E con le riunioni è partito il totonomine. L’intenzione di Maroni, che tiene l’interim dell’assessorato alla Salute, pare sia quella di riconfermare tutti i direttori generali che hanno superato l’esame di sabato l’altro. Per restare a Varese, Callisto Bravi verrebbe riconfermato al Circolo e Paola Lattuada all’Ats di Varese/Como. Bravi in quota a Cl, la Lattuada alla Lega nord hanno ottenuto fin qui giudizi lusinghieri.

Problema di equilibri, dicevamo. Sì, perché se il berlusconiano Gozzini dovesse perdere l’incarico a Busto Arsizio, si aprirebbe un discorso di compensazioni. Chi nominare al suo posto? La Lega sarebbe intenzionata a mandarci Marcello Acciaro, dirigente vicino a Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità al Pirellone; Acciaro, che ha superato brillantemente i test, tra l’altro è già stato direttore medico di presidio a Gallarate, azienda ora unificata a Busto. Un’altra possibilità, se Forza Italia dovesse accettare un passo indietro a Busto Arsizio, vede Acciaro all’Ats varesina e Paola Lattuada alla direzione generale dell’Asst di Busto. Ma è solo una delle tante ipotesi che girano in queste ore. Che vedono però i dg del Varesotto piazzati in prima fila nel totonomine. Come Alessandro Visconti, orbita Lega, attuale braccio destro dell’assessore Massimo Garavaglia, indicato per il posto che mette assieme Fatebenefratelli, Sacco e Buzzi. Se Maroni procedesse per le riconferme degli uscenti, la previsione è scontata per Carlo Nicora, Giuseppe Rossi e Marco Onofri, rispettivamente a capo del Giovanni XXIII di Bergamo, del polo ospedaliero di Lodi e del Sant’Anna di Como. Il tutto manca comunque della verifica della politica, che non è affatto ai margini della questione. I criteri meritocratici introdotti dalla riforma nella scelta dei direttori generali vanno a impattare con altre esigenze, che potrebbero inficiarne lo spirito innovatore. Roberto Maroni ha più volte ripetuto che d’ora in avanti in Sanità sarebbe cambiata la musica, che, cioè, il “manuale Cencelli” sarebbe stato solo un ricordo. Accadrà davvero così? Le notizie portano a credere che le ingerenze dei partiti, anche per recuperare alcuni dei dg rimasti fuori dalla short list, sono tutt’altro che ininfluenti. E che tutto si giocherà più o meno come sempre. Benché appaia improbabile che Roberto Maroni voglia sconfessare se stesso rispetto alle tante dichiarazioni sulla fine della lottizzazione nella sanità lombarda. Insomma, tutto può ancora accadere, persino che il rimescolamento delle carte sia totale e le supposizioni sinora fatte vengano clamorosamente vanificate.

Maroni comunicherà l’elenco sabato

nella riunione

della Giunta

«Criteri
di meritocrazia
e non lottizzazione politica»

Salgono
le quotazioni
di Bravi a Varese
e di Lattuada

all’Ats dell’Insubria.
Acciaro favorito
a Busto Arsizio


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