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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Città sommersa dal cartone

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Città sommersa dal cartone

E Busto si risvegliò sommersa da carta e cartoni. È successo martedì 22, quando molte zone della città, anche centrali, si sono ritrovate con i marciapiedi ingombrati dagli scatoloni esposti dai commercianti che vi avevano estratto la merce e che i mezzi di Agesp non hanno raccolto. Non per un problema tecnico, ma per una scelta precisa, perché in pieno Natale - quando cioè la produzione di scarti, specie di imballaggi, cresce a dismisura - il settore di Igiene Ambientale ha deciso di essere fiscale sulle regole: chi non espone la spazzatura (cartacea compresa) negli appositi contenitori (che in questo caso sono bianchi) non può ottenerne la raccolta.

Il risultato era lì da vedere, la rabbia di molti commercianti anche. «Non è la prima volta che accade, ma in questo caso mi sembra più assurdo che mai», sbotta Daniela D’Emilio, che segue il negozio di abbigliamento Alcott affacciato sull’inizio di via 20 Settembre. «I ragazzi che lavorano nell’attività sono rimasti fino alle 21 proprio per togliere tutta la merce dalle scatole dopo la consegna e per posizionare ordinatamente la carta all’esterno. Non me ne faccio niente del “ci dispiace” che l’azienda dei rifiuti ha detto, né abbiamo intenzione di ritirare gli scarti fino a chissà quando, facendo il lavoro triplo». D’Emilio continua: «La realtà è che paghiamo la tassa per la spazzatura ma non beneficiamo del servizio, trovandoci costretti a spendere per far portar via le pattumiere dai privati. E comunque quanti bidoni bianchi dovremmo avere per contenere tutto il materiale di questo periodo? Vi posso anche assicurare che certi imballaggi non ci starebbero comunque se non li facciamo a pezzettini minuscoli».

Non è stata una bella giornata, per lo stesso motivo, anche per Luigi Savino, titolare del ristorante Capri, ai Cinque Ponti. Pure lui ha fatto preparare la carta da esporre e se l’è ritrovata davanti al locale. «Io capisco che Agesp voglia far rispettare le regole ma, come ho detto all’amministratore Gianfranco Carraro, in questo periodo ci vorrebbe un po’ di buon senso. Personalmente verso ogni anno 20mila euro di tasse e non capisco perché si debba essere così fiscali quando l’utilizzo dei contenitori sarebbe forse più un ostacolo che altro».


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