I primi timidi fiocchi scesi sabato 2, un po’ più “corposi” in serata, avevano già fatto pensare a un inizio d’anno “imbiancato”. Ma l’entusiasmo è durato pochissimo. Gli esperti del Centro geofisico prealpino quantificano in 3 millimetri di acqua le precipitazioni scese sulla città, che in vetta al Campo dei Fiori si sono trasformate in una leggerissima spolverata, neppure misurabile. Ma che cosa è previsto per i prossimi giorni?
Come spiega la meteorologa Camilla Galli, dalla serata di domenica 3 è previsto un nuovo peggioramento, con «piogge e deboli nevicate sopra i 400 metri di quota e localmente anche in pianura – afferma l’esperta del Centro geofisico -. Poi lunedì e martedì sarà ancora brutto, mentre da mercoledì è previsto un miglioramento, con giornate asciutte e soleggiate».
Dove la nevicata ha quasi totalmente “tradito le attese”, oltre alle dimensioni decisamente ridotte (che a ben guardare sono gradite dal momento che i disagi al traffico sono stati pressoché inesistenti), è sul piano dei benefici che solitamente le precipitazioni arrecano alla concentrazione di veleni nell’aria. L’ultimo dato pubblicato dal sito dell’Arpa fa registrare superamenti della soglia d’attenzione di 50 microgrammi per metro cubo del Pm10 in tutte le centraline: a Varese addirittura (l’ultimo dato è relativo a sabato 2) si segnala un aumento (da 68 a 69), mentre il record negativo è di Somma Lombardo (77). Soglia superata anche a Busto Arsizio (69), Gallarate (67) e Saronno (61).