Fra tre settimane sarà passato un anno esatto. Un anno trascorso con l’incubo di un ex compagno che non ha mai smesso di perseguitarla, e che nonostante un decreto di allontanamento emesso lo scorso ottobre dal Tribunale di Busto Arsizio continua a renderle la vita impossibile. Così alla fine la giovane mamma ha deciso di far conoscere a tutti la sua storia: che poi è la storia di una donna di trent’anni che non si sente tutelata dalla giustizia, e che quotidianamente è minacciata dall’uomo che un tempo aveva amato.
Per lei l’incubo era cominciato lo scorso 30 gennaio, quando tornando a casa non ha trovato né la figlia né il compagno. La piccola era dalla nonna, lui era sparito. L’uomo era tornato ore dopo, ubriaco: i due avevano cominciato a litigare, poco dopo la coppia era venuta alle mani. Così la donna alla fine aveva deciso di prendere con sé la bambina e di andare a vivere da sola, in un appartamento in affitto a due passi dal centro di Legnano.
Lui non aveva preso bene la decisione, e aveva cominciato a tempestarla di telefonate, presentandosi a casa a ogni ora del giorno e della notte. «Voleva tornassi con lui, ma il nostro rapporto ormai era finito», racconta la ragazza. Così, dopo l’ennesimo litigio, la donna si affida a un avvocato e denuncia l’ex compagno per maltrattamenti e stalking. «Lo scorso ottobre dal Tribunale è arrivato il decreto di allontanamento - afferma la donna -. Però da allora non è cambiato molto: anzi, lui è diventato ancora più aggressivo, le cose sono andate di male in peggio».
Alla fine di novembre l’auto del nuovo compagno della donna è stata vandalizzata nella notte, quattro gomme tagliate, vetri infranti e parabrezza sfondato. Di notte il citofono suona in continuazione, così come il telefono. «Ho bloccato il suo numero - continua la ragazza -, ma mi arrivano in continuazione le notifiche dei tentativi di chiamata. E poi le telefonate dai numeri dei suoi genitori, anche solo due squilli e poi la comunicazione è interrotta. E’ stato anche al lavoro, minacciando le mie colleghe per chiedere loro dove fossi andata».
Fino al 22 dicembre scorso, ultimo giorno di scuola, quando l’uomo vuole vedere la bambina e i due si incontrano per strada. «Anche lì è finita a insulti e minacce - racconta la ragazza -. Ha aggredito me e il mio compagno davanti alla bambina».
Per il momento, contro lo stalker non sono stati presi altri provvedimenti: «La polizia e il Tribunale avranno le loro ragioni - afferma la donna -. Ma io ho paura, non mi sento più tutelata».