Dai primi di novembre i bambini della elementare Dante Alighieri mangiano e bevono in piatti e bicchieri di plastica. Il motivo? Semplice: problemi legati alla lavastoviglie della mensa scolastica. Inoltre, alle famiglie non è chiara la procedura di sanificazione delle posate utilizzate. Così, tra i genitori della scuola del centro scoppia una rivolta dovuta più che altro alla delusione per chiarimenti chiesti al Comune, anche attraverso una lettera dell’Associazione genitori datata 14 dicembre, e non ancora ricevuti. Se non, venerd’ 8, attraverso una comunicazione dell’ufficio Pubblica istruzione affisso all’albo della elementare in cui si sollecita la ditta responsabile della gestione della mensa a installare la nuova lavastoviglie. Che nel corridoio della mensa c’è. Ma non va. Così anche Forza Italia si unisce alla protesta.
Davanti a notizie di posate lavate a mano è scoppiata la paura di possibili casi di stomatite tra i bimbi e di quanto ne può conseguire. In altre parole: il venerdì è trascorso in un tam tam di whatsapp tra mamme e papà allarmati. Il punto è che il problema si trascina da qualche mese. E riguarda il passaggio dalla vecchia alla nuova lavastoviglie della mensa scolastica del centro, che ogni giorno produce 450 pasti serviti ai bambini tra elementare e materna. Spiegano sia l’assessore Sebastiano Nicosia (Pubblica istruzione) sia la tecnologa alimentare del Comune Alessandra Zambelli che la vecchia lavapiatti ha sempre funzionato, ma è diventata obsoleta e non sopporta più il carico di lavoro. «Vengono comunque qui dentro sempre sanificate posate e teglie, precedentemente lavate a mano», assicura Zambelli. «Per il resto, in attesa dell’installazione della nuova macchina, vengono utilizzati piatti e bicchieri monouso. Soluzione prevista dall’appalto in diversi casi di emergenza, tra cui il malfunzionamento della lavastoviglie».