Da due mesi dorme sotto il portico del Centro sociale Villa Spech, in via dei Martiri. Ma adesso, con la temperatura precipitata sotto zero, la situazione si è fatta insostenibile. Così alcuni vedanesi che si sono presi a cuore la sua condizione in questo periodo particolarmente difficile per lui, senza una casa e una occupazione, hanno deciso di lanciare un appello al Comune per trovare rapidamente una soluzione: «Luigi rischia di morire di freddo: diamogli una mano».
Luigi è Luigi Marotta, 44 anni, originario di Nola, provincia di Napoli. La sua è una storia tristemente semplice, comune purtroppo a quella di tante altre persone. Molti lavori e lavoretti, sia in nero che con contratti a termine: poi alla fine un impiego in un autolavaggio di Binago con uno stipendio di 900 euro al mese che comunque gli consentiva di potersi permettere una mansardina in paese e le spese per tirare avanti. «A fine agosto -racconta con grande dignità e pudore- il contratto non mi è stato rinnovato per via della crisi e non sono riuscito più a trovare nulla. Così ho perso il lavoro e anche la casa perché non riuscivo più pagare l’affitto. Pur essendo residente a Castellanza era qui in zona che riuscivo a guadagnarmi da vivere: a Vedano conosco tante persone, ho tante persone con cui parlare perché anche il rapporto con gli altri è molto importante». In queste settimane difficili sono stati in molti a fargli sentire la propria vicinanza attraverso una rete fitta e discreta di solidarietà: come la Rosi del bar vicino alla chiesa parrocchiale che tutte le mattine gli offre cappuccino e brioche, oppure i volontari di Amevo e del Centro anziani che gli hanno dato la propria comprensione, consentendogli di passare le notti appunto sotto il portico della struttura associativa, o ancora chi gli ha fatto avere dei buoni spesa o anche solo il calore dello scambiare due chiacchiere con un amico.
«Non possiamo lasciarlo in queste condizioni -dice Anna Palma, titolare di un negozio di abbigliamento in centro e segretaria della locale sezione della Lega Nord- Il Comune deve fare qualcosa, non accetto la motivazione che non si tratta di un cittadino di Vedano: non può rimanere a dormire lì dove è adesso perché non è decoroso, ma se lo fa su una panchina del parco allora va tutto bene. E io non voglio che rischi di morire assiderato. Abbiamo il dovere morale di aiutarlo ad uscire da questa situazione».
Il desiderio più grande di Luigi, però, resta quello di trovare subito un lavoro e una stanza per trascorrere il periodo invernale in modo riparato. «In questo momento -conclude- mi accontenterei di lavorare anche in cambio solo di vitto e alloggio. Offro le mie braccia per fare qualsiasi cosa: badante, lavapiatti, lavoretti di casa e di idraulica, così per uscire da questa situazione che non è decorosa nemmeno per me». E Vedano ha raccolto subito l’appello: fino a lunedì, quando si svolgerà la riunione congiunta fra i servizi sociali locali e quelli di Castellanza, Luigi sarà alloggiato al Peschereccio.