Manette dopo la scoperta dell’allevamento cinofilo illegale a Rancio Valcuvia. L’arresto è avvenuto domenica 10 gennaio a Cassano Magnago: in manette è finito un pensionatogallaratese di 68 anni mentre sua moglie, pure pensionata, è stata denunciata per diversi reati specifici relativi alla cattura illecita e brutale di avifauna selvatica e per l’uccisione di animali.
I carabinieri di Mornago, in collaborazione con personale dell’Enpa di Varese stavano tenendo sotto controllo la coppia che abita in una villetta di Cassano. I due coniugi si dedicavano alla cattura e, verosimilmente, al commercio di volatili di specie “protetta” e “particolarmente protetta”.
A questo punto, le indagini si sono concentrate sul giardino della loro villetta, laddove i due coniugi avevano sistemato gabbie-trappola (denominate in gergo “battirole”) e reti per uccellagione, al fine di catturare cardellini, verzini, lucherini e altri esemplari di avifauna protetti o particolarmente protetti. I sistemi utilizzati erano tanto semplici, quanto brutali. La gabbia-trappola “battirola” ha un funzionamento elementare e crudele: in una gabbia che ha la forma di una T capovolta (anche detta “a castello”), nella parte alta viene posizionato un uccellino vivo che funge da richiamo, mentre nelle due estremità laterali poste in basso, dotate di un cancelletto con chiusura a scatto, viene posizionato del mangime e un ramoscello su cui la preda dovrà poggiarsi per mangiare, richiamato dal suo simile in gabbia. Nel momento in cui l’uccellino richiamato si poggia sul ramoscello, però, aziona la chiusura a scatto della battirola, che si richiude di colpo, intrappolando, così, il piccolo volatile (a volte, però, accade che un malfunzionamento del meccanismo causi la morte della preda, così come accertato nella giornata di domenica). Il funzionamento della rete da uccellagione, risulta altrettanto semplice e brutale. Con tali sistemi l’arrestato catturava, sistematicamente, numerosi esemplari di avifauna protetta o particolarmente protetta, tranquillamente nel giardino della sua abitazione.
I carabinieri hanno colto in flagranza di reato il sessantottenne allorquando predisponeva in giardino le trappole e prima che potesse rimuovere frettolosamente i dispositivi per eludere il controllo. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate dodici gabbie-trappola “battirole”; sedici reti per uccellagione; un tubetto di vischio, per la cattura di volatili, previo posizionamento su bacchette in legno; trentasei uccelli vivi appartenenti a specie protette e particolarmente protette; due esemplari avifaunistici morti, appartenenti a specie particolarmente protette; una testuggine terrestre, appartenente alla specie “testudo hermanni”, particolarmente protetta; tre esemplari avifaunistici imbalsamati, di cui uno protetto e due particolarmente protetti; e infine tredici canarini detenuti in condizioni igienico-sanitarie inidonee. La fauna rinvenuta è stata rimessa in libertà, sentito il personale veterinario fatto intervenire e quello tecnico di prevenzione dell’Asl di Gallarate, intervenuto sul posto, a eccezione di talune specie affidate in idonee strutture di ricovero. Non solo. L’uomo è stato denunciato anche per la detenzione illegale di armi, tutte sequestrate, pima d’essere incarcerato a Busto Arsizio.
r.w.
Ampio servizio sulla Prealpina di martedì 12 gennaio.