Taglia e lima, fai e aggiusta. Dopo quattro anni, ora Ikea è arrivata al dunque. Il voto con cui lo scorso primo dicembre il consiglio regionale ha chiesto alla giunta di Roberto Maroni di abbandonare l’accordo di programma ha imposto l’ennesima revisione, una sfumatura su un progetto che comunque era già stato pesantemente rivisto dopo l’abbandono di Rescaldina. Ora Ikea prevede su Cerro Maggiore un insediamento che è quasi la metà di quello originariamente previsto, 70 mila metri quadrati di superficie pavimentata lorda contro i 130 mila della proposta su cui era già stata avviata una Valutazione di impatto ambientale.
Meno di così, e per gli svedesi l’operazione non sarà più economicamente sostenibile, quindi sarà realizzata altrove. Dove per il momento resta un segreto, perché vista la mobilitazione registrata attorno al progetto di Cerro Ikea non ha nessuna intenzione di scaldare altri animi. Comunque non si andrà molto lontano né dall’autostrada Milano-Laghi, né da quello che le multinazionali del commercio (Ikea ma anche Auchan e Decathlon) considerano «un luogo strategicamente importante, perché baricentrico tra le città di Milano, Varese e Como».
In altre parole, se anche l’ultimo progetto che oggi è sul tavolo del consiglio di amministrazione di Ikea Italia retto dalla spagnola Belen Frau dovesse essere bocciato, la società lascerebbe Cerro per spostarsi nel raggio di una decina di chilometri al massimo sull’asse dell’autostrada. Se questa eventualità possa rallegrare ambientalisti, commercianti e comitati è tutto da capire: di certo, scontenterebbe il Comune di Cerro, che rimasto da solo a sostenere la necessità di cogliere al volo l’opportunità offerta dagli svedesi finirebbe per perderne i benefici ma probabilmente averne comunque i disagi provocati dal traffico.
Come quello elaborato lo scorso luglio, il nuovo progetto non prevede più la galleria commerciale, ma un parco composto da tre edifici differenti: rimesso nel cassetto il modello innovativo che sta sperimentando ad esempio in Portogallo, Ikea ha proposto il classico cubo giallo e blu con una superficie pavimentata lorda di 30 mila metri quadrati e una superficie di vendita di 22 mila. Come tutte le altre Ikea tradizionali, il punto vendita sarà sollevato da terra e sotto ospiterà 2 mila posti auto. Altri 1.300 posti auto esterni saranno riservati ai clienti del colosso del mobile, poi parallelamente all’autostrada saranno realizzati altri due edifici commerciali, uno con una superficie di poco meno di 20 mila metri quadrati e uno di circa 15 mila. Un ultimo piccolo edificio funzionerà da raccordo tra i tre, per una superficie pavimentata lorda di circa 70 mila metri quadrati in tutto. l.c.