Una valigia piena di? Sorprese, novità, colpi di scena. Ognuno può dare l’interpretazione che preferisce al disegno pubblicato sull’home page del Maga e realizzato dall’artista Ugo La Pietra per i cinquant’anni del museo. Forse nemmeno il suo fondatore Silvio Zanella avrebbe previsto così tanti imprevisti e altrettante soddisfazioni sulla strada di un’istituzione culturale nata sull’onda di una tremenda passione per l’arte e diventata punto di riferimento culturale per un’area che va ben oltre i confini gallaratesi e provinciali.
L’ampio respiro del museo di via De Magri è dimostrato dalla mostra “Missoni, l’arte, il colore” inaugurata il 18 aprile e rimasta aperta in maniera quasi ininterrotta (a parte il classico lunedì di chiusura, pochi i giorni di festa) fino al 24 gennaio. Il bilancio preciso non è ancora stato tracciato ma le prime cifre già parlano chiaro. Sono stati quarantamila i visitatori che hanno staccato il biglietto per la rassegna sulla casa di moda nata da una maglieria di Gallarate. Più dei 38mila per la prima mostra al Maga aperta il 19 marzo 2010, quella sul mistico e il profano di Amedeo Modigliani. Venerdì ci saranno celebrities e vip per il cosiddetto finissage con Rosita e la famiglia Missoni: una lista esclusiva per meno di duecento invitati con annesso brunch. Un’iniziativa che serve per dare un saluto alla rassegna e per spiegare quali saranno le prospettive future. La più interessante è l’accordo con un museo internazionale per trasformare l’allestimento gallaratese in una mostra permanente.
Meglio non anticipare ciò che sarà spiegato nei dettagli venerdì per non rompere l’incantesimo di un rapporto quello tra il Maga e la famiglia Missoni che ha regalato anche domenica un piccolo primato. Code all’ingresso, lunghe file per vedere la mostra ed assistere al concerto del trio con l’armonicista Max De Aloe. Cinquecento gli ingressi. Il miglior modo per cominciare il 2016, l’anno del grande anniversario perchè il 15 ottobre 1966 venne fondata l’allora Gam (Galleria d’arte moderna). Da qui alla fine dell’anno sarà un susseguirsi di eventi e ogni mese ci sarà un artista che, sul sito istituzionale del museo, farà gli auguri al Maga, ognuno dalla propria visuale. Ma tutti con l’intenzione di lasciare un segno d’amore per questo sogno gallaratese. Realizzato, pur se con tanta fatica.