Provincia e Regione ai ferri corti. Al centro del braccio di ferro istituzionale ci sono circa 11 milioni di euro che Milano nega a Varese sul fronte dello stipendio al personale dopo avere tolto a Villa Recalcati quasi tutte le deleghe di cui disponeva.
«Chi deve pagare? Non certamente noi!» sbotta Gunnar Vincenzi, presidente della Provincia, a fronte del fatto che Villa Recalcati è stata svuotata nel giro di qualche mese di gran parte delle proprie funzioni.
«Per senso di responsabilità, anche nel 2015 abbiamo continuato a prelevare denaro dal nostro bilancio già sull’orlo del collasso. Il bubbone è scoppiato dopo che nei giorni scorsi anche Benedetto Di Rienzo e Cinzia Milan, presidente e componente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia Formativa, hanno seguito l’esempio di Alessandro Bonfanti che, prima di Natale, aveva rassegnato le dimissioni da consigliere dell’ente. A questo punto l’intero CdA si è autoazzerato.
Si era vociferato di ipotesi inerenti divergenze politiche interne, ma la realtà pare fosse molto più prosaica, almeno a quanto riferisce Vincenzi che il pomeriggio di lunedì 18 gennaio ha presieduto una riunione ad hoc sull’argomento: «Non è possibile gestire l’Agenzia senza finanziamenti regionali. Dall’anno scorso ci spettano 2 milioni, ma la Regione tergiversa, continua a rinviare la decisione e non ci fa sapere niente. E non si tratta nemmeno del problema più grave: in ballo ci sono 70 lavoratori che probabilmente non saranno lasciati a casa, ma sul cui futuro pende un punto di domanda: che fine faranno?».
Ampio servizio sulla Prealpina di martedì 19 gennaio.