E’ tutto pronto per il FrontaDay, la prima giornata di mobilitazione dei frontalieri organizzata a seguito del nuovo accordo fra Italia e Svizzera in cui, secondo i primi calcoli, i lavoratori italiani pendolari col Canton Ticino andrebbero a incrementare pesantemente il volume di tasse pagate sullo stipendio. Ma le questioni sul tavolo sono veramente tante, a partire dal pagamento della sanità pubblica italiana anticipato proprio da Prealpina.
Ad ogni modo gli argomenti verranno affrontati all’adunata organizzata dal gruppo “Frontalieri Ticino” per sabato 29 (ore 15) nella sala polifunzionale di via Colombo 42/A, adiacente al Bennet di Lavena Ponte Tresa.
I promotori si aspettano non meno di mille persone, il che sarebbe un successone, pensando che dietro non vi è una struttura organizzativa, a parte il tam tam di internet. Di certo, in attesa di vedere il risultato di partecipazione, sono stati resi noti i nomi dei relatori che, accanto ai rappresentanti dei frontalieri, animeranno il dibattito: si tratta dei consiglieri regionali Luca Marsico(FI), Alessandro Alfieri (Pd) e Paola Macchi (M5S), dell’assessore Francesca Brianza (Lega), e poi di Maria Sole De Medio, presidente della Comunità montana Piambello, Nicola Fierravanti, assessore al frontalierato di Lavena Ponte Tresa e il commercialista Massimo Vuolo. La speranza è che il politichese che, talvolta, assorbe gli incontri di questo tipo, lasci spazio alla concretezza.
«Ci aspettiamo – spiega uno degli organizzatori, Graziano Storari - che i rappresentanti politici presenti abbiano modo di spiegarci gli intendimenti del governo e, in seguito, chiarire la loro posizione nei nostri confronti, quando l’accordo italo-svizzero, dovrà essere approvato in parlamento e divenire legge.
In pochi giorni il nostro gruppo è cresciuto di circa 800 iscritti, il nostro evento ha creato scalpore e approvazione tra i lavoratori frontalieri e preoccupazione ed ansia, per chi ha pensato a nuove imposizioni nei nostri confronti.
Adesso non ci sono più scuse, dobbiamo essere non meno di mille: gli occhi dei media, dei sindacati e della politica tutta, saranno molto attenti».