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Ballardin, dimissioni con schiaffo morale

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Ballardin, dimissioni con schiaffo morale

«La solidarietà non è elargizione compassionevole verso chi è in difficoltà»: Gianpietro Ballardin, come annunciato da queste colonne nei giorni scorsi, si è dimesso la sera di venerdì 29 gennaio da presidente dell’Unione di Polizia del Medio Verbano citando Giorgio La Pira, il “sindaco della pace” in odore di santità. Decisione “politica” che era nell’aria e che ha reso pubblica nel corso della prima assemblea dell’ente convocata dopo la vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto. Citazione utile per attaccare gli undici primi cittadini che siedono nella giunta dell’ente: «Il mio grande rammarico è non aver visto un comunicato congiunto che, esprimendo solidarietà all’uomo in una situazione di cassa economale che tutti voi ben conoscete, evidenziasse l’assoluta buona fede e la differenza che esiste tra il ruolo di presidente e la mia carica di sindaco di Brenta. Posizione che ritenevo quale atto necessariamente dovuto, anche se non vincolante, per fare chiarezza, per solidarietà e per vicinanza amministrativa».

Un «diritto», lo ha definito lo stesso Ballardin, che evidentemente non ha convinto i presenti se è vero che da solo e per ultimo s’è presentato all’appuntamento nella sede dell’Unione, così come da solo se n’è andato. Ad applaudire il suo intervento sono stati solo un paio di “colleghi” e il pubblico presente in sala. Ma Ballardin ha rincarato la dose: «Il rammarico è dovuto alla incapacità di esprimere nei miei riguardi, come sindaco e come amministratore, la solidarietà che, un minuto dopo aver appreso della mia vicenda, attraverso un documento pubblico voi avreste dovuto far uscire sugli organi di stampa. Apprezzo, ovviamente, gli atti individuali, ma non la paura o sentimenti meno nobili che hanno determinato una mancata, incomprensibile, ingiusta e inesistente azione politica».

La conseguenza è stata inevitabile e ne ha preso atto subito, accogliendo la firma in calce al provvedimento, il segretario Giuseppe Cardillo che gli sedeva al fianco: «Ho deciso di rimettere con effetto immediato la mia carica di presidente dell’Unione, perché ritengo che sia un atto dovuto a me stesso, ai tanti cittadini che mi hanno fatto pervenire la loro vicinanza, alla mia famiglia; e perché lo devo quale esempio di coerenza e di insegnamento a quegli amministratori che non hanno capito il ruolo cui sono stati chiamati ed hanno agito per mero calcolo politico».

La chiusura di Ballardin è stata indirizzata agli agenti di polizia perché continuino a «lavorare con rinnovato spirito di servizio».

In attesa di eventuali sviluppi giudiziari che potrebbero riguardare anche il comandante Bezzolato, la vicenda Ballardin si carica ogni giorno di più di risvolti politici e umani dalle conseguenze imprevedibili.


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