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Via Como si difende

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Via Como si difende

In estate, siringhe e bottiglie. Ora la traccia dei bivacchi si è trasferita sui muri delle abitazioni e degli edifici: le scritte, lo spray e i disegni dei graffitari hanno letteralmente invaso le pareti del passaggio tra via Como e piazza XX Settembre. Gli abitanti hanno chiuso il cancello che permette di accedere nell’aula studio Forzinetti, così la stradina è interrotta, gli studenti devono passare per la piazza e i nullafacenti, la notte, non possono bivaccare. Ma l’esperimento è durato solo una notte.

«Abbiamo chiuso mettendo anche un cartello, per ora provvisorio e abbiamo posto una catena: l’hanno già tagliata», dice Paolo Cipolat, amministratore di condomini. «Il nostro obiettivo è di chiudere anche il cancello di via Como, quello che consente di entrare dalla piazza fino alle abitazioni, almeno la notte, dando ovviamente ai residenti le chiavi per accedere in assoluta libertà, ma è una operazione che stiamo ancora valutando». L’iniziativa della chiusura del cancello più interno al passaggio, quello vicina all’aula Forzinetti, è stata condivisa, anche se non ancora ufficialmente, con l’amministrazione comunale. L’assessore alla Tutela ambientale e Lavori pubblici Riccardo Santinon ricorda infatti che «stiamo conducendo alcune verifiche, la soluzione antivadandalismo proposta dai residenti sembra attuabile». E ancora, l’assessore alla Sicurezza e Polizia locale, Carlo Piatti: «Una telecamera all’angolo Como-Bagaini è già attiva, l’idea dei residenti di chiudere il passaggio mi pare condivisibile». In attesa che le verifiche vengano terminate (chiudere un cancello di cui non si conosce la proprietà non è facile, bisogna prevedere comunque accertamenti e consulenze legali), l’amministratore ha provveduto a mettere una catena “H24”, cioè sempre, al cancello più vicino all’aula studio, «mentre attendiamo ancora di capire come muoverci per la sistemazione del cancello, ormai danneggiato da tempo, che dà su via Como». L’intenzione è di impedire anche da questo passaggio il transito notturno. Poche decine di metri resi impraticabili dalla doppia chiusura, per evitare graffitari e la sosta appartata di chi beve e si droga.

Uno dei proprietari, l’architetto Giuseppe Franceschini, riassume l’esasperazione di molti residenti: «In alcuni momenti è difficili anche camminare tra cartacce, bottiglie e siringhe, davvero uno spettacolo poco edificante». In più c’è la sosta all’aperto degli studenti che frequentano l’aula Forzinetti (e che si raggiunge scendendo una scalinata a ridosso di piazza XX Settembre e proprio di fronte agli edifici che si snodano fino in via Como). Poi, le scritte sulle pareti. Sempre più alte, sempre più vistose. Forse solo impedendo il viavai si potrà arginare il degrado.

L’assessore Piatti: «Sì di massima alla proposta».

L’assessore Santinon scrive all’amministratore Cipolat,
ideatore del provvedimento


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