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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Sommersi dalle discariche abusive

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Sommersi dalle discariche abusive

Dalla stazione dello Stato fino al cimitero di Giubiano. Da piazzale Kennedy all’angolo con viale Milano, fino a via Monte Santo, dopo il ponte della ferrovia. Un’area vasta e piena di rifiuti, alcuni ben nascosti nel verde, nel bosco incolto, di fronte all’ingresso del cimitero monumentale, altri così visibili da chiedersi perché nessuno intervenga per rimuoverli.

Un esempio? Una bicicletta da bambina abbandonata tra i rovi all’angolo tra il piazzale e via Bainsizza. Attorno al ponte, bottiglie e lattine, confezioni vuote di cibo, rifiuti di ogni genere. Molti sono accumulati dietro il muro di cinta del banco di solidarietà Non solo pane: la stradina sterrata invita chi vuole nascondersi e chi vuole abbandonare oggetti più o meno ingombranti senza il rischio di essere visto. Proseguendo lungo l’articolato perimetro della massicciata ferroviaria, in condizioni di profondo degrado, recinzioni rotte e pericolose, con scarti e pattume di ogni sorta all’interno e all’esterno. L’impressione è che qualcuno abbia letteralmente rovesciato, in più punti poco distanti l’uno dall’altro, interi cassonetti dell’immondizia.

Poco lontano un altro spettacolo forse solo un po’ meno visibile ma altrettanto indecoroso. Una discarica a cielo aperto si apre a una ventina di metri dall’ingresso del cimitero monumentale di Giubiano. L’immondizia cresce e diminuisce a fasi e in questo periodo la vista si può dilettare anche con un paio di divani abbandonati, oltre a una montagna di cartacce, sacchetti e a “tolle” in plastica di vernice.

L’Aspem passa a pulire, certo, ma non si riesce a debellare il problema degli “zozzoni” che scelgono una zona con tanto verde attorno per abbandonare rifiuti spesso ingombranti, senza portarli nel punto di raccolta o chiedere agli addetti di intervenire per ritirarli (gratuitamente), peraltro fuori dalla propria abitazione.

«L’unica soluzione è la posa di telecamere di sorveglianza che rendano identificabili le targhe delle auto che arrivano davanti al cimitero per gettare i rifiuti», dice il blogger di “Varese la vedo così” Mauro Gregori. E sua è una lettera ai vertici delle Ferrovie dello Stato per pulire la massicciata, sistemare la recinzione e invocare la posa di cassonetti.


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