I cani molecolari e la squadra forra. Le ultime speranze di ritrovare Paolo Rindisono legate alle ricerche partite alle 8 di sabato 6 febbraio, una settimana dopo la scomparsa del ventenne varesino. Un ultimo tentativo, questo pianificato dai soccorritori, che ancora una volta perlustreranno le intricate vallette della zona di Cicogna, la piccola capitale della Val Grande. Si riparte quindi dall’unica traccia a disposizione: la testimonianza di un escursionista che ha riferito di avere incontrato Paolo lunedì mattina lungo il sentiero che collega Cicogna a Pogallo. Un’informazione utile ma che non è bastata finora a rintracciare il varesino. Anche venerdì da Cicogna le squadre a piedi hanno perlustrato gli alpeggi di Velina, addentrandosi nella stretta valle fino a Orfalecchio. Poi fino a “In la Piana“, nel cuore della selvaggia Val Grande. Paolo sembra però sparito nel nulla. E col passare delle ore cresce l’angoscia dei famigliari. A preoccupare i soccorritori è anche il maltempo, previsto dal pomeriggio. In quota potrebbe nevicare: un problema che si somma ai problemi. L’impegno delle squadre formate dagli uomini del soccorso alpino civile e del Sagf, agenti della Forestale e vigili del fuoco, una trentina di persone in tutto, è andato avanti finora senza sosta. Per le ricerche sono impiegate le unità molecolari: si spera che dal fiuto esperto dei cani si possa seguire qualche traccia.
Anche i carabinieri indagano sulla scomparsa del varesino e stanno analizzando le ultime “celle” agganciate dal telefonino del ragazzo, da giorni spento. Se la speranza infatti è che Paolo sia riuscito a trovare un riparo, col passare delle ore si fa strada però anche lo scenario che il ragazzo possa magari essere scivolato. L’ultima volta è stato visto domenica, quando ha pernottato al bivacco di Pian di Boit. Ai due ragazzi che si trovavano con lui al rifugio è parso stanco e con pochi viveri. Paolo dopo la notte al bivacco sarebbe ripartito in direzione della Bocchetta di Terza, un valico tra la Valle Cannobina e l’entroterra del parco, che in questa stagione presenta insidiosi pendii ghiacciati: potrebbe - ma è solo una supposizione su cui stanno lavorando i soccorritori - essere tornato sulle sue tracce e da Pian di Boit, aver proseguito per Pogallo e quindi Cicogna.