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Più poteri a Max Ferraiuolo

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Più poteri a Max Ferraiuolo

Fiducia alla governance attuale, aumentando competenze e poteri di Massimo Ferraiuolo per i prossimi tre mesi; un CdA basato su un general manager forte e un manager extra-sportivo con un presidente di rappresentanza per la prossima stagione. Nessuna rivoluzione, confermando il mandato presidenziale di Stefano Coppa: l’unica novità che esce dall’assemblea del consorzio è quella del ruolo più importante affidato a Ferraiuolo (già d.s. a interim negli ultimi tre mesi del 2014/’15) sopravanzando nelle gerarchie Bruno Arrigoni visto l’esaurimento delle sue mansioni di uomo-mercato con la chiusura dei tesseramenti e la necessità di una figura che abbia il polso dell’ambiente nel fungere da raccordo tra squadra, coach e società.

Così la proprietà della Pallacanestro Varese gioca le sue carte per risolvere la crisi della squadra di Paolo Moretti e disegna il futuro della governance in scadenza il 30 giugno. L’assemblea dei 53 soci, svoltasi nella fattoria Gaggio di Bodio Lomnago, ha rinnovato fino al 2019 il mandato del CdA di “Varese nel Cuore” guidato da Alberto Castelli. E allo stesso tempo discusso delle strategie di stretta attualità e di quelle per la stagione futura: il presente significa continuità senza svolte che avrebbero avuto un impatto traumatico su un ambiente già scosso dai risultati negativi delle ultime settimane.

«Un cambiamento ai vertici sarebbe inutilmente traumatico, dunque sosteniamo gli attori attuali affidando a Stefano Coppa il compito di trovare le giuste soluzioni - spiega Castelli - Allo stato attuale c’è fiducia nella gestione corrente. Cambiare in corsa avrebbe creato ulteriori tensioni, siamo convinti che l’attuale CdA abbia le capacità e i mezzi per risolvere la situazione. Il ruolo di Ferraiuolo? Toccherà al presidente trovare gli equilibri interni, ma è una risorsa preziosa che rappresenta la continuità del club. Se sarà lui la persona in grado di ottimizzare le risorse ben venga, al di là della stima personale che nutro nei suoi confronti».

Dunque, Coppa confermato alla presidenza col supporto di Ferraiuolo in veste di g.m. per chiudere la stagione. Ma per il futuro l’assemblea dei soci ha scelto pressochè all’unanimità il format del futuro CdA. «La proprietà ha scelto di costruire un consiglio a valle del quale ci sarà una divisione tra area sportiva e non sportiva - spiega Castelli -. L’idea è di cercare un g.m. esterno al CdA che assieme all’allenatore si occupi della costruzione e della gestione della prima squadra, staccando il settore giovanile che diventerà una struttura a parte: l’idea è quella di formare una catena di comando molto stretta. Si cercherà inoltre una persona che si occupi dell’aspetto manageriale, tra marketing, aspetti finanziari, ricerca risorse e rapporti istituzionali, valorizzando comunque al massimo le risorse interne, mentre il presidente sarà una figura rappresentativa».

Di certo, il primo nome del CdA del futuro è quello di Fabrizio Fiorini: il vicepresidente di “Varese nel Cuore” è ufficialmente entrato ieri a far parte della governance della Pallacanestro Varese, col ruolo di uomo di raccordo tra i due consigli. Per l’uomo forte dell’area tecnica che verrà il ballottaggio sembra ristretto a Claudio Coldebella e Cecco Vescovi, ma Castelli indica come priorità la scelta degli uomini della “stanza dei bottoni”: «La logica vuole che prima vengano nominati i membri del CdA e che poi siano questi a scegliere le persone cui affidare le aree di riferimento. È la prima volta che noi proprietari ci troviamo a prendere questo tipo di decisioni e logicamente saremo partecipi nelle scelte strategiche, a partire dalla presenza di una figura di collegamento tra i due consigli».

 


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