Archiviato il procedimento penale con l’esecuzione della condanna definitiva a a 11 anni, per Ruggero Conti adesso si apre un nuovo capitolo: quello del risarcimento alle famiglie delle 7 vittime degli episodi di pedofilia accertati a Roma tra il 1998 e il 2008, quando il legnanese era parroco alla Natività di Maria Santissima di Selva Candida a Roma.
In sede civile, il processo per il risarcimento dei danni era già stato avviato nel 2011, ma poi era stato congelato in attesa della sentenza penale: i difensori di don Ruggero erano certi che alla fine il loro assistito avrebbe dimostrato la sua innocenza, nel caso di una sentenza di assoluzione non si sarebbe più parlato né di vittime né di risarcimenti. Invece i giudici hanno ritenuto le accuse fondate, e così alla sentenza di primo grado di condanna a 15 anni e 4 mesi di reclusione che il Tribunale di Roma aveva emesso nel marzo 2011, nel 2013 era arrivata la conferma della Corte di Appello. La pena era stata ridotta a 14 anni e 2 mesi, ma solo perché nel frattempo per uno degli episodi contestati a don Ruggero erano sopraggiunti i termini della prescrizione. Nel marzo 2015 il ricorso presentato dalla difesa era stato giudicato inammissibile dalla Corte di Cassazione, e due settimane fa i carabinieri avevano eseguito la sentenza ormai diventata definitiva. Ruggero Conti, sospeso a divinis dall’esercizio del sacerdozio fin dal 2011, adesso si trova in carcere, dove (sempre grazie a un ulteriore sconto causato dovuto a un’altra prescrizione) dovrà scontare un totale di 11 anni, 10 mesi e 19 giorni di reclusione. Ora che è stata eseguita la sentenza e che sul fatto della colpevolezza dell’ex sacerdote non ci sono più dubbi, gli avvocati che durante il processo penale si erano costituiti parte civile hanno chiesto al Tribunale Civile di “scongelare” il procedimento avviato per chiedere il risarcimento danni. «La richiesta totale supera i dieci milioni di euro - afferma l’avvocato Fabrizio Gallo del foro di Roma, difensore di una delle vittime -. C’è chi ha chiesto un milione, chi un milione e mezzo. Tra le vittime c’è anche un ragazzo che è ancora minorenne, con una sentenza di condanna così netta non credo avremo difficoltà a ottenere giustizia». Finora, le richieste di risarcimento sono sempre cadute nel nulla: «In tutti questi anni mai un contatto - afferma Gallo -. La Chiesa e i legali di Ruggero Conti non si sono mai fatti sentire, finora le nostre richieste sono state semplicemente ignorate. Ora attendiamo solo la data dell’udienza, ne riparleremo al processo».