Due mesi fa l’aveva fatta franca, stavolta lo hanno preso anche se non è stato facile: il riferimento va a un tunisino che ha aggredito una pattuglia dei carabinieri e che era ricercato per detenzione di droga ai fini di spaccio.
L’antefatto era avvenuto a fine dicembre quando, nel corso di un controllo antidroga, l’uomo era stato fermato alla periferia saronnese. Messo alle strette, aveva provato a sbarazzarsi di una cinquantina di dosi di hascisc gettandole per terra, ma era stato visto dai tutori dell’ordine. E quando avevano cercato di arrestarlo aveva strattonato i militari che avevano cercato di bloccarlo, quella volta riuscendo a fuggire e facendo perdere le tracce.
Ma martedì 1 marzo, alle 23.45, l’uomo è stato notato dall’equipaggio di una gazzella del comando di Cislago mentre camminava lungo la ex statale Varesina, cioè in via Clerici. Il nordafricano camminava in direzione di Saronno e aveva un vistoso cappellino rosso che gli nascondeva parzialmente il volto. Uno dei militari però lo ha ugualmente riconosciuto e la pattuglia si è fermata. Gli hanno chiesto i documenti, lui non li aveva e all’improvviso si è scatenato, ha aggredito i carabinieri con spinte e calci e quindi ha iniziato a correre come un forsennato, ma nel giro di poco è stato raggiunto. I due carabinieri della pattuglia di Cislago sono stati entrambi colpiti durante la colluttazione con l’immigrato; uno ha riportato solo qualche escoriazione mentre l’altro è finito al pronto soccorso dell’ospedale saronnese, con un occhio nero. È stato medicato e dimesso con prognosi di otto giorni.
La posizione dell’immigrato resta al vaglio, non è escluso che nei suoi confronti venga emesso il provvedimento di immediato rimpatrio.