Dopo essersi occupata sino all’ultimo del paese nel quale era nata e cresciuta e per il quale si è prodigata con dedizione, si è congedata attraverso le pagine della Prealpina con un messaggio che ha commosso tutti. Maria Angela Bianchi, educatrice e sindaco di Induno Olona per dieci anni, spentasi dopo una lunga malattia ha scritto: «Ecco: il cammino lungo la strada della mia vita terrena termina qui. È stata una vita densa di affetti e di esperienze condivise. Ringrazio i miei cari che mi hanno accompagnata, i sacerdoti che mi hanno seguita, i medici che mi hanno curata e tutti coloro che mi hanno voluto bene. Nella speranza di condividere un giorno la gioia del Paradiso, tra le braccia misericordiose di Dio Padre, saluto tutti».
Sabato 5 è stato il giorno del dolore, con il lutto cittadino proclamato dal sindaco Marco Cavallin.
In mattinata centinaia di persone hanno reso omaggio alla salma nella camera ardente allestita nella sala civica del palazzo affacciato sulla piazza, a fianco della chiesa parrocchiale, dove alle 14.30 è iniziata la celebrazione.
C’era la gente della sua Induno Olona, i bambini delle scuole e coloro che l’hanno avuta come insegnante alle elementari o catechista e c’erano il sindaco e gli amministratori di oggi e di ieri, parlamentari e rappresentanti della provincia. Partecipazione corale, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, che non è riuscita a contenere tutti, stretti intorno al marito Marcello Verdi, la figlie Paola ed Elena, i nipoti Luca e Sofia, la mamma Giuliana ed il fratello Attilio.
La cerimonia è stata presieduta dal parroco don Franco Bonatti e concelebrata dal parroco di San Fermo don Germano Anzani, don Giuliano Milani, don Angelo Cazzaniga ed altri sacerdoti. All’uscita dalla chiesa la Filarmonica Indunese e la corale San Carlo hanno eseguito insieme l’Inno di Mameli e l’Inno al Monarco.
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