Provengono dal mondo dello sport, della comunicazione, del web, dell’università e dell’arte. Sono i primi otto nomi della lista civica direttamente collegata al candidato sindaco del centrosinistra Davide Galimberti che sono stati presentati venerdì 11 al Caffè la Cupola. Si tratta di Elia Luini, campione di canottaggio, Serena Sciarratta, psicologa, Marco Zamberletti, esperto di comunicazione, Monica Guadalupi Morotti, gallerista di arte, Massimo Alberto Propersi, ingegnere in green building, Francesca Strazzi, docente universitaria in letteratura, Giuseppe Di Cerbo, presidente del Foto club Varese e il blogger Mauro Gregori. Formazione che appare in grado di pescare a piene mani nel bacino elettorale non riconducibile al centrosinistra. «Si tratta – ha affermato Davide Galimberti – di otto persone conosciute o meno, ma che rappresentano bene Varese, operando nei diversi settori economici e professionali. Tutti abbiamo la consapevolezza che così la città non ci piace e vorremmo cambiarla, mettendo al centro il verbo fare».
Se otto aspiranti consiglieri comunali si sono presentati, non è così per il nome e il simbolo della lista. Il logo sarà infatti scelto fra quelli inviati dai cittadini entro il 25 marzo alla mail concorsologo@davidegalimberti.it, mentre il nome verrà svelato alla fine del percorso di composizione della squadra di 32 candidati.
Il volto più noto è sicuramente quello del cinque volte iridato di canottaggio Luini: «Sono sempre stato fuori dalla politica – ha affermato la medaglia d’argento a Sidney 2000 - perché era un campo che non mi piaceva e non mi piace tuttora. Però quando ho conosciuto Davide, ho scoperto una persona normale, che vuole risolvere i problemi e per questo ho deciso di affiancarlo». Nel team ci sarà anche un altro volto noto dello sport varesino, Marco Zamberletti: «L’approccio di Davide – ha detto l’esperto di comunicazione per 15 anni alla Pallacanestro Varese – con poche parole e molti fatti mi è piaciuto, così come la sua volontà di restare fuori dalla bagarre politica». Ma c’è anche chi ha conosciuto Galimberti in una situazione particolare: «Eravamo in una riunione di condominio – ha detto Mauro Gregori – e in primo momento abbiamo avuto qualche screzio, ma poi insieme abbiamo lavorato bene e vogliamo utilizzare lo stesso metodo per la città».