«Io non lo so proprio come sia potuto succedere, non ho idea di come possa aver imboccato il contromano, non me lo so spiegare»: è tutt’ora sconvolto l’uomo che giovedì sera era alla guida della Bmw che ha travolto e ucciso Alan Martocchia. La polizia locale, che sta ricostruendo la dinamica con la coordinazione del pubblico ministero Maria Cardellicchio, sta cercando di fare chiarezza su quell’incidente incredibile e pare che l’unica spiegazione plausibile sia la distrazione di un attimo, dovuta forse alla scarsa conoscenza della viabilità dei Cinque Ponti, visto che l’automobilista non è neppure della zona.
Pochi fatali istanti lungo la rampa dello svincolo, il tentativo di entrambi di schivarsi e poi l’impatto. Certo l’alcol non ha niente a che vedere con la tragedia: gli esiti dell’etilometro, cui il cinquantenne - indagato per omicidio colposo - è stato subito sottoposto, si sono rivelati negativi. Ora si attende l’elaborazione dei prelievi per l’eventuale assunzione di sostanze psicotrope (droghe di varia natura), che sembra si possa già escludere. Gli agenti, nel frattempo, hanno ripercorso il tragitto per verificare la visibilità dei cartelli stradali, anche in ottica preventiva, perché se il divieto di accesso non fosse ben evidenziato qualcun altro potrebbe cadere in trappola.
Eppure la segnaletica verticale risulta priva di insidie, arrivando dal viale della Gloria si nota senza rischio di confusione o di equivoci. E d’altro canto non era mai capitato nulla di simile in oltre quindici anni di Cinque Ponti a innesti.
I funerali sono sati fissati: si svolgeranno giovedì 27 agosto alle 10.30 nella chiesa parrocchiale dei Santi Apostoli. Decine di amici si stringeranno attorno alla moglie Ivana e ai figli Luca e Davide.