Altro che festa e fair play, nonostante i sorrisi e il tentativo di tenere posizioni costruttive nella serata che ieri ha messo di fronte ai Molini Marzoli (stracolmi di pubblico) i tre pretendenti al trono Paola Reguzzoni, Emanuele Antonelli ed Eugenio Vignati.
La vigilia delle attesissime primarie di domenica 3 del centrodestra (si vota dalle 9 alle 20 al Tessile) è infatti animata dalle tensioni. Soprattutto da un sms che negli ultimi giorni ha iniziato a girare con insistenza, invitando a votare Antonelli non perché sia il più bravo fra i candidati, ma perché Reguzzoni - «che di danni ne ha già fatti parecchi» - viene indicata come una figura che «in contrapposizione a Gianluca Castiglioni perderebbe e consegnerebbe città alla sinistra». Un messaggino al veleno che ha sollevato un polverone, dato che la caccia all’autore avrebbe portato a individuarlo proprio nella militanza leghista.
Oltretutto anche il ruolo di Vignati, inizialmente considerato il “vaso di coccio” della competizione e invece autore di una rimonta che ora sta mettendo paura ai rivali, è finito nel mirino. Probabilmente qualcuno credeva che la sua azione elettorale avrebbe solo tolto voti ad Antonelli, invece ci si sta rendendo conto che le preferenze le sta rubando a tutti, al punto da veder crescere fortemente le credenziali di vittoria che pochi gli avevano prima attribuito. L’anomalia è che questo disappunto sarebbe stato direttamente comunicato ai referenti politici di Vignati, quasi avesse violato i patti. E si parla addirittura di nuovi rischi di spaccatura dopo le primarie. Intanto oggi alle 18, ad aggiungere benzina, in centro sbarca il leader leghista Matteo Salvini. Ovviamente lancerà la “sua” Reguzzoni nel comizio previsto in piazza San Giovanni dopo una passeggiata per via Milano. Salotto buono blindato in quei momenti, mentre il Movimento 5 Stelle è spuntato sulla scena con cartoline di benvenuto che ritraggono Salvini nell’ormai famosa telefonata da Bruxelles, piazzandogli però come sfondo le tante incompiute bustocche, dal Borri al Palaghiaccio. Per una vigilia di fuoco.