Non c’è solo il problema della pista ciclopedonale, in viale Belforte. C’è quella dei negozi che stanno chiudendo uno dopo l’altro anche per mancanza di parcheggi adeguati, c’è quello dell’illuminazione carente in particolare sulle strisce pedonali, c’è quello di “zebre” che finiscono su panettoni o davanti a un albero circondato dalle mattonelle, invece che consentire un accesso possibile a a chiunque, anche alle carrozzine o a chi ha problemi a camminare.
«L’ennesima cosa fatta all’italiana, sono anni che protestiamo e chiediamo di spostare la pista , ma nessuno ci ascolta - dice Pietro Squillace della tabaccheria numero 9 -. Se invece della pista potessimo avere parcheggi per una breve sosta, pochi minuti e magari venisse regolata la sosta negli stalli bianchi di fronte, sempre per pochi minuti e non per tutto il giorno, forse anche il commercio del viale ne guadagnerebbe».
Una decina le saracinesche abbassate e le vetrine rimaste vuote nell’arco di pochi mesi. A denunciare la lenta morte commerciale del viale e dunque economica e sociale, con pochi storici negozi che “resistono”, non è solo Squillace. Sono anche il candidato sindaco di Fronte Nazionale-Riva Destra Francesco Marcello e Umberto Montagna, coordinatore di Riva Destra. «Diciamolo: pochi passano in bicicletta, la pista è pericolosa perché le auto la usano come parcheggio improvvisato per alcune soste e inoltre i negozianti non possono lavorare in modo sereno - dice Marcello - Dunque va spostato, questo percorso».