Mattinata di tensione in via Confalonieri. Una mamma, Anna, sola con i suoi quattro figli minorenni ha rischiato di rimanere in strada, senza più un tetto. C’era in previsione uno sfratto esecutivo visto che la cassanese – 37 anni - non ha un lavoro e non paga l’affitto da un anno. Dopo la separazione, due anni fa, il marito l’ha abbandonata, rifiutandosi di contribuire al mantenimento dei quattro figli. Così Anna, che nella vecchia dinamica familiare si occupava del benessere della prole mentre il capofamiglia lavorava, si è trovata spiazzata e non è riuscita ad ottenere un lavoro. «Con questa crisi non trovo nulla e non ho neppure nessun parente a cui rivolgermi – ha spiegato in lacrime, insieme ai suoi quattro ragazzi, scossi e spaventati – il Comune però è intervenuto in tutti i sensi, non posso che ringraziare i servizi sociali cassanesi, sono stati di grande aiuto sia a livello economico che psicologico. Oltre a loro, ovviamente, ringrazio anche la Caritas alla quale spesso mi rivolgo».
Così all’arrivo dell’ufficiale giudiziario, dei carabinieri della stazione di Cassano Magnago e del fabbro incaricato a cambiare la serratura dell’abitazione, si è temuto il peggio, con l’ipotesi concreta che la famigliola si ritrovasse per strada. La trattativa però è virata in positivo per Anna e i suoi figli: lo sfratto esecutivo è rinviato al 15 settembre e per quella data, se non dovessero cambiare le condizioni, per i quattro minorenni sarà il Comune a dover prendere in mano la questione, pensando ad una soluzione alternativa.
Per lei, purtroppo, non è contemplata la possibilità di una casa popolare, in quanto residente a Cassano da soli tre anni e non da cinque, il minimo previsto. Mentre i proprietari, arrivati con avvocato a seguito, non vogliono sentire ragioni per posticipare ulteriormente i tempi, dopo la metà del prossimo mese: nonostante la possibilità – ventilata da Palazzo Mazzucchelli – di ricevere una quota inferiore dell’affitto per il prossimo anno, infatti, vogliono che la famiglia lasci la casa (un trilocale con giardino), lamentando una gestione non gradita dell’immobile.
Anna, da parte sua, promette di volercela mettere tutta e ha nel cuore i quattro ragazzi (dai 10 ai 17 anni) che ha già iscritto al nuovo anno scolastico. «Avevamo trovato un’altra abitazione – spiega il suo avvocato – ma l’agenzia, il 27 luglio, ci ha detto no. Anche se il Comune poteva pagare un anno di affitto, i nuovi proprietari non volevano lasciare a lei la casa, con la paura che alla scadenza di questo sostegno non potesse continuare da sola a pagare le spese, così come avvenuto qui dove i servizi sociali per due anni l’hanno aiutata. Cassano è uno dei pochi Comuni che ha avviato questo tipo di procedure». Intanto il primo appello di Anna su La Prealpina ha già smosso gli animi dei cassanesi visto che che l’articolo è rimbalzato sui social network, a cominciare dal gruppo Sei di Cassano Magnago Se, dove alcuni cittadini hanno dimostrato preoccupazione per la vicenda. Chissà che Anna, nell’attesa della prossima scadenza, non riesca a dare una svolta positiva alla sua vita grazie anche alla solidarietà dei concittadini.
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Sfratto rinviato. Per ora
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