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Gallarate e Parabiago nei “Panama Papers”

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Gallarate e Parabiago nei “Panama Papers”

«Sarà un caso di omonimia. Non trovo altre spiegazioni». Sorpreso, stupito, finanche divertito. «Vorrei tanto avere problemi di questo tipo. Ma a Panama, purtroppo, non sono mai stato, nemmeno per farci le vacanze». Andrea Spiriti reagisce così alla notizia che il suo nome compare nell’elenco dei cento italiani coinvolti nel caso dei documenti panamensi che stanno facendo tremare anche i grandi della Terra.

Nella lista dei cosiddetti “Panama Papers”, verificata e pubblicata dal settimanale L’Espresso, risultano anche due gallaratesi. E l’identikit di uno dei due sembrerebbe proprio ricondurre a lui. Accanto a nomi illustri e conosciuti al grande pubblico, come Luca Cordero di Montezemolo, Carlo Verdone e Barbara D’Urso, ci sono imprenditori, commercialisti, avvocati, broker, dirigenti. Sotto la lettera “S”, c’è scritto proprio così: “Spiriti Andrea, Varese, Manager settore aerospaziale”.

«Ci sono tanti Andrea Spiriti in giro. So, per esempio, che qui in provincia di Varese c’è anche un noto docente universitario di Storia dell’Arte. Lo conosco per fama, ma prima o poi vorrei conoscerlo personalmente ».

Il professore dell’Insubria, però, va escluso a priori, perché L’Espresso, accanto al nome, ha aggiunto anche la professione: manager nel settore aerospaziale. E con la “Cultura figurativa in Valcuvia”, una delle tante pubblicazioni firmate dall’accademico, non c’entra proprio nulla.

«Che mi risulti, di Andrea Spiriti che fanno questo mestiere ci sono soltanto io - dice il gallaratese -. Ma le ribadisco: mi piacerebbe tanto avere di questi problemi».

Secondo L’Espresso, dai dati sottratti agli archivi dello studio legale Mossack&Fonseca, i “Panama Papers” appunto, risulterebbe un altro personaggio noto in provincia: “Angiolini Marco Angelo, Varese, Immobiliarista”. Riuscire a rintracciarlo per provare a chiedergli un commento (anche perché gli investimenti all’estero, se dichiarati, sono perfettamente legali), è risultato però impossibile. Nella sua residenza di Varese, risponde una donna: «Il signor Angiolini non è in casa. Non ne so niente. Provate a richiamare settimana prossima».

E nell’elenco degli italiani che si erano affidati allo studio panamense c’è anche posto per un imprenditore molto noto a Parabiago. E’ quello di Arturo Iossa Fasano, a lungo presidente di una società milanese che si occupa della commercializzazione di materiale elettrico, ma più conosciuto in zona per essere uno degli eredi dell’impero di Piero Belloni, il fondatore di Termozeta.


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