Il dribbling sul futuro è inevitabile: «A Varese mi rivogliono? Ne sono onorato. Ma il Padova ha un’opzione per il rinnovo del contratto, presto ne parleremo. Vedremo». Però l’amore per i colori biancorossi e il ricordo di ciò che è stato ai piedi del Sacro Monte rosicchiano un po’ dell’inevitabile diplomazia che spadroneggia in casi simili: «So che a Varese verrei accolto a braccia aperte, mi fa piacere l’interesse che esiste per me. Del resto tutti sanno ciò che provo per Varese». E lasciano spazio a scenari ambientati a Masnago, magari non a brevissimo: «Può succedere di tornare, anche con un ruolo diverso una volta finita la carriera di calciatore».
Leonidas Neto Pereira parla alla vigilia del match casalingo che il Padova - la squadra dove si è accasato la scorsa estate dopo i cinque anni e mezzo in casacca varesina - disputerà contro la Pro Patria. Il brasiliano è in dubbio per un’infiammazione al ginocchio, ostenta ottimismo («speriamo») e non si tira indietro quando lo si indirizza verso il sogno del Varese di riportarlo a casa. Pur senza sbilanciamenti. Comprensibilmente.
Che Neto possa desiderare di prolungare la carriera da professionista per almeno un’altra stagione, del resto, è legittimo. Così, quando gli buttiamo lì la doppia opzione («se non sarà per la prossima stagione, facciamo per quella dopo...») concede una risata e un «dai, vediamo», prima di completare l’inevitabile dribbling in uscita dalla marcatura: «L’importante, adesso, è che il Varese continui a fare bene e riesca a dare seguito al suo progetto. Indipendentemente da me». Postilla: «Mi hanno invitato per la festa a Masnago, nel giorno della promozione e del compleanno della società, ma purtroppo non ho potuto essere presente perché dovevo allenarmi col Padova per via di un turno infrasettimanale. Mi è dispiaciuto non esserci, sono comunque felice che il Varese abbia vinto subito il campionato».
L’annata personale di Neto in biancoscudato è stata fino ad ora decisamente positiva: 8 reti, numeri d’alta scuola, prestazioni spesso sopra le righe. Staff e dirigenza veneti sono contenti, la prossima settimana si discuterà del rinnovo. «Mi sono ambientato molto bene - spiega - così come gli altri nuovi arrivati, ho trovato una società seria con la voglia di fare le cose nel modo giusto e tutto ciò, soprattutto in questi tempi, è fondamentale. In più la piazza è appassionata, il tifo caldo». La scorsa estate, sulla tratta Varese-Padova, il brasiliano ha viaggiato in compagnia di Daniele Corti: «Ormai è da più di sei anni che giochiamo insieme - sorride -. è sempre positivo e bello avere a fianco persone con cui si è condiviso tanto».
Domenica 10 all’Euganeo (calcio d’inizio alle 17.30) arriverà una Pro Patria ormai praticamente retrocessa (per evitare il verdetto definitivo i tigrotti dovrebbero fare punti, altrimenti già dal fischio finale a Padova saranno ufficialmente in serie D) ma il trentasettenne nato a General Carneiro non si fida: «Non possiamo permetterci di prendere sotto gamba questo match - spiega -, per noi rappresenta l’ultima possibilità per provare ad agganciare il treno playoff. Se non prendiamo i tre punti le nostre speranze si azzerano. Considerazione finale: «Troveremo una formazione spensierata, che potrà giocare con la testa libera non avendo più nulla da perdere. Ci sarà da combattere».
30ª GIORNATA -
Sabato 9, ore 15: Renate-Albinoleffe 2-0, Lumezzane-Cuneo 1-0;
ore 17.30: Pordenone-Feralpisalò, Cremonese-Alto Adige.
Domenica 10, ore 15: Mantova-Pavia, Bassano-Pro Piacenza, Reggiana-Cittadella;
ore 17.30: Giana-Alessandria, Padova-Pro Patria.
CLASSIFICA: Cittadella punti 65; Bassano 55; Pordenone 53; Alessandria 52; Feralpisalò 49; Pavia e Padova 45; Reggiana 44; Cremonese 43; Alto Adige 40; Giana, Renate* e Lumezzane* 35; Pro Piacenza 31; Cuneo* 30; Mantova 23; Albinoleffe* 19; Pro Patria 7 (-3).
* - una partita in più.