Di terreno a disposizione ne avevano parecchio, visto che il vecchio Biscione sorgeva su due milioni di metri quadrati. Lo hanno usato dando spazio a negozi (oltre duecento) e parcheggi (seimila stalli), conservando dell’Alfa Romeo soltanto il vecchio centro direzionale, considerato patrimonio da non abbattere, e la pista di prova, divenuta circuito per guida sicura gestito da Aci Vallelunga Spa su 1,6 chilometri. Tutto il resto, reparti, catena di montaggio, silos per stipare i veicoli pronti alla vendita, sono spariti. Chi abita in zona fatica ad abituarsi a non vedere più il logo della fabbrica automobilistica che fu la più grande di Lombardia. Adesso è soppiantato dalle architetture firmate da Michele De Lucchi, affiancato da Davide Padoa e Arnaldo Zappa. E presto ci si dovrà abituare a un nuovo traffico: non più gli operai, che da anni non si vedono, ma i clienti de Il Centro, l’area commerciale più grande d’Italia che punta a un bacino da 13 milioni di persone all’anno. Facilmente raggiungibile da Milano e da Malpensa, il Shopping Mall di Arese aprirà i battenti il 14 aprile, dopo l’inaugurazione ufficiale di mercoledì 13.
Già i parcheggi brulicano di personale pronto ad allestire i negozi e nell’altomilanese gli adolescenti fremono perché qui aprirà Primark, il colosso irlandese di abbigliamento low-cost super apprezzato dagli under 25, con 4500 metri quadrati distribuiti su due piani, ben 62 camerini e 46 casse. Sono prevedibili assalti e code, non solo nei primi giorni di avvio.
I negozi, tra cui lo store della Lego (che propone il Pick a Brick per pescare i mattoncini sfusi necessari a qualche costruzione e Build a mini, per dare vita a originali strutture), occupano in tutto 120.000 metri quadrati e si snodano su due piani. Lì hanno trovato lavoro oltre mille persone (dai parcheggiatori agli store manager), tra cui parecchie residenti ad Arese e Lainate, i due Comuni che hanno aderito alla convenzione con la proprietà per ottenere il 40 per cento di assunzioni locali.
Il gruppo Finiper, che vede alla regia Marco Brunelli, ha acquisto l’area all’inizio del terzo millennio e ci ha investito circa 500 milioni, di cui 74 spesi per oneri di urbanizzazione che hanno portato nuove opere al territorio che ha visto lentamente sparire la fabbrica.
Il Centro sarà aperto dalle 9 alle 22 sette giorni su sette, compresi 25 aprile e primo maggio. Venti insegne sono dedicate a ristorazione e caffetteria, ma ci sono anche un centro diagnostico curato da Humanitas, un polo sportivo con spazi indoor e outdoor. Il tutto ha la forma di sei corti che la proprietà definisce «in un’armoniosa sinergia tra lo shopping e la gradevolezza di una promenade distensiva».
A leggere i nomi dei negozi che entreranno (da Zara a Bata, da Desigual a H&M, da Mc Donald’s a Viridea) viene da pensare che in queste corti si possano trascorrere giornate intere. Ci sono marchi che si aprono al mercato italiano e altri che entrano per la prima volta in un complesso commerciale, come Nespresso, Signorvino, Cioccolati Italiani, Bianchi Biciclette. Non potevano mancare 10mila metri quadrati di ipermercato, marchio di fabbrica della holding di Brunelli.