Una settimana di agonia per lui, una settimana di angoscia per la sua famiglia e i tantissimi amici che ogni giorno si interrogavano sulle sue condizioni di salute, spronandolo virtualmente su Facebook, parlandone con apprensione tra di loro al bar, al lavoro, nel mondo del calcio.
La notizia più temuta è arrivata ieri, poco prima delle 13: Andrea Cavallerinon ce l’ha fatta. È spirato all’ospedale di Legnano dove era ricoverato da sabato 9 aprile. Il trauma e le lesioni al cranio riportati nell’incidente accaduto a Nosate non gli hanno lasciato via di scampo. Ora toccherà al pubblico ministero Nicola Rossato, titolare del fascicolo aperto per far luce sulla dinamica, decidere quali provvedimenti adottare: non è da escludere l’autopsia sul corpo del trentanovenne bustocco - che da qualche tempo si era trasferito a Castano Primo - e neppure una consulenza sulla Bmw station wagon che guidava e su cui si trovava il figlio di 9 anni. Bravissimo a dare l’allarme immediato.
Ampio servizio sulla Prealpina di domenica 17 aprile.