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Channel: La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.
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Referendum, scontro senza fine

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Referendum, scontro senza fine

Mentre a livello nazionale i promotori e i detrattori del referendum si scambiano bordate di ogni tipo, anche nel Varesotto si apre la riflessione su quello che, numericamente, si è rivelato un flop. Alla fine, con il 32,1% di votanti su base nazionale si è rimasti lontani anni luce dal quorum e il Varesotto, con il 30,6% di affluenza non ha di certo trainato il .

«Visto il risultato – sottolinea Lara Comi, coordinatrice provinciale di Forza Italia- abbiamo assistito soltanto a un grande spreco di denaro pubblico. Centinaia di milioni di euro buttati quando si sapeva benissimo che non si sarebbe mai raggiunto il quorum su una questione arrivata alle urne solo perché si trattava di una lite interna al Partito democratico. Insomma, purtroppo, al posto di fare gli interessi degli italiani, si è seguita la strada della soluzione delle beghe interne di partito. La minoranza Pd deve rassegnarsi, senza far ricadere sugli italiani i problemi di corrente». Deluso Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega nord che sperava in una spallata al governo: «Ahimè - commenta - devo dire che stiamo vivendo una democrazia a due velocità: quando conviene e non conviene a Matteo Renzie all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che hanno promosso l’astensione. Vediamo se a ottobre Renzi avrà lo stesso atteggiamento sul referendum delle Riforme costituzionali. Detto questo, andiamo avanti e ora ci metteremo a testa bassa per raggiungere i nostri obiettivi delle elezioni Comunali».

La prende con sarcasmo Cosimo Petraroli, deputato del Movimento 5 stelle: «Se avessero aperto due seggi al nuovo centro commerciale di Arese - dichiara - si sarebbe superato il quorum. Non ci resta che impegnarci per la campagna sul referendum di autunno sulle modifiche alla Costituzione, mentre, a seguito dei risultati di questo voto, non riesco a capire perché i cittadini si rifiutano di partecipare alla vita pubblica del Paese».

Infine Samuele Astuti, segretario provinciale del Pd che, contrariamente a Matteo Renzi, è andato a votare: «Esprimo grande rispetto - afferma il sindaco di Malnate - sia per chi ha deciso di recarsi alle urne sia per chi, consapevolmente, ha deciso di non partecipare al voto. I cittadini hanno chiaramente espresso una scelta e ora però lanciano un segnale: basta pensare al passato, è ora di pensare a un modello complessivo sulla politica energetica e in generale una politica industriale seria, economicamente e socialmente sostenibile».


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