È una disgrazia assurda, che per ora resta senza spiegazioni, quella accaduta alla trentenne cubana trovata morta in casa dal marito: la mattina di venerdì 28 agosto, il medico legale Maria Luisa Pennuto ha eseguito l’autopsia ma ciò che si riteneva più probabile, ossia il soffocamento provocato dal cibo, non ha trovato riscontri tanatologici. Non c’era traccia del panino con la pancetta che la ragazza stava mangiando, non ce n’era nella trachea né nell’esofago e neppure nello stomaco.
Un dato è comunque certo: nessuno le ha fatto del male, sul corpo non c’erano segni di violenza e neppure sul collo si notano segni di compressione.
A questo punto bisogna ragionare su aspetti clinici molto complessi e su reazioni meccaniche del fisico che l’hanno portata al decesso. Perché il panino imbottito è un dato di fatto, i carabinieri l’hanno repertato accanto al cadavere, in bagno.
Articolo completo sulla Prealpina di sabato 29 agosto.