Attacco infarcito di giocatori collaudati, in grado di fare la differenza; juniores da inserire soprattutto in difesa. A grandi linee è questo il piano del Varese per recitare un ruolo da protagonista nel prossimo campionato di serie D.
La costruzione concreta della squadra, tuttavia, potrà iniziare soltanto una volta definito il budget disponibile. Quindi, nelle speranze del vicepresidente Piero Galparoli - che si sta occupando in prima persona del rafforzamento societario - entro poche settimane, quando auspica di poter chiudere positivamente i discorsi aperti per rinvigorire cassa e forze dirigenziali. Di certo sarebbe buona cosa operare sul mercato avendo già deciso se sarà ancora Giuliano Melosi a guidare i biancorossi (in caso di divorzio, Salvatore Iacolino in pole): partire dall’allenatore è il modo migliore per allestire un organico.
In attesa di certezze, gli uomini-mercato biancorossi si stanno comunque muovendo. Osservano, valutano, sondano. La direttiva è arrivare a comporre un reparto avanzato esplosivo. Il primo passo? Comprendere chi resterà degli attuali giocatori in rosa. Marco Giovio è considerato elemento imprescindibile: qualche parola è già stata scambiata tra le parti, i presupposti per proseguire nel matrimonio sembrano esserci. Partita aperta con Carmine Marrazzo, il super cannoniere capace in campionato di scaraventare 32 palloni alle spalle dei portieri avversari. Già nelle scorse settimane l’attaccante campano, che ha legato molto con ambiente e tifoseria, aveva spiegato di considerare Varese la sua prima scelta; ora serve che le parti si incontrino e trovino un’intesa. L’impressione è che la permanenza di Melosi possa aumentare le possibilità di conferma; al contrario la separazione fra mister e club non aiuterebbe il prolungamento del matrimonio.
Di certo esiste la volontà di acquisire uno o due attaccanti importanti. Il grande sogno è Leonidas Neto Pereira, il “capitano” oggi a Padova, in Lega Pro. Il messaggio è già stato lanciato al diretto interessato tuttavia l’operazione non è semplice, sia per questioni economiche sia perché i veneti vogliono far valere l’opzione di rinnovo. Ed è legittimo il desiderio di Neto di disputare un altro anno da professionista malgrado l’indiscutibile affetto che nutre per Varese.
Nei monitor biancorossi trovano spazio diversi attaccanti, tutti in D nella stagione in corso. I principali? Gli ex varesini Carlo Emanuele Ferrario (classe ‘86, 25 reti col Bra) e Matteo Guazzo (‘82, Parma); Cristian Longobardi (‘82, Parma), ripresosi dopo un infortunio; Manuel Pera(‘84, 25 centri col Delta Rovigo); Alessandro Cesca(‘80, Pergolettese). Gradimenti di massima, sia chiaro: il tempo delle trattative vere deve ancora giungere.
Un’idea chiara, comunque, esiste già: almeno una delle nuove punte dovrà possedere fisico, abilità nel gioco aereo e capacità di risolvere partite complicate grazie alla propria struttura. Un tipo alla Gianvito Plasmati (ora a Catania), insomma.